Il Papa: Chiesa e società siano accanto agli anziani
Nel Messaggio per la Quaresima 2005 l'invito a rifiutare la mentalità consumistica che li considera inutili. Con Giovanni Paolo II in ospedale, il Messaggio assume anche un forte carattere personale.
Città del Vaticano (AsiaNews) - La Quaresima, tempo di rifiuto del consumismo e di meditazione sul grande mistero della morte e risurrezione di Cristo, sia quest'anno occasione di riflessione sulla realtà dell'anziano, che a quel mistero si avvicina, e su quanto egli può ancora dare alla sua famiglia ed alla società intera. E' l'invito contenuto nel messaggio del Papa per la Quaresima di quest'anno: un invito ad abbandonare la mentalità consumistica per la quale l'anziano, poiché non produce più "beni", viene considerato "quasi inutile" e di fatto emarginato dalla vita sociale e, spesso, anche nella sua stessa famiglia. Va invece presa consapevolezza che il futuro dell'uomo dipende da come gli sono trasmessi i valori della sua storia, per cui "la saggezza e l'esperienza degli anziani possono illuminare il suo cammino sulla strada del progresso verso una forma di civiltà sempre più completa". Momento privilegiato di ascolto della Parola e di solidarietà, la Quaresima, ricorda Giovanni Paolo II, invita anche alla "pratica più generosa della mortificazione, grazie alla quale poter venire più largamente in aiuto del prossimo bisognoso".
Il Papa ricorda che nella Bibbia "la longevità appare uno speciale dono divino". Su questo tema, scrive poi, egli invita a riflettere "per approfondire la consapevolezza del ruolo che gli anziani sono chiamati a svolgere nella società e nella Chiesa, e disporre così l'animo all'amorevole accoglienza che ad essi va sempre riservata". L'aumento del numero degli anziani, reso possibile dall'allungamento della vita, effetto dei progressi della scienza, deve, afferma Giovanni Paolo II, spingere i fedeli a prendersi cura di loro, "specialmente nelle Comunità ecclesiali delle società occidentali, ove il problema è particolarmente presente".
In un passaggio che oggi, mentre Giovanni Paolo II è in ospedale, assume anche un forte carattere personale, il Papa scrive poi che "se l'invecchiamento, con i suoi inevitabili condizionamenti, viene accolto serenamente nella luce della fede, può diventare occasione preziosa per meglio comprendere il mistero della Croce, che dà senso pieno all'umana esistenza".
Ribadito il no ad ogni intervento contro la vita umana, Giovanni Paolo II sottolinea la necessità di "far crescere nell'opinione pubblica la consapevolezza che gli anziani costituiscono in ogni caso una risorsa da valorizzare. Vanno, pertanto, potenziati i sostegni economici e le iniziative legislative che permettano loro di non essere esclusi dalla vita sociale", anche se qualcosa si è fatto in questa direzione. "Il maggior tempo disponibile in questa fase dell'esistenza offre alle persone anziane l'opportunità di affrontare interrogativi di fondo che forse erano stati trascurati prima a motivo di interessi stringenti o ritenuti comunque prioritari. La consapevolezza della vicinanza del traguardo finale induce l'anziano a concentrarsi su quanto è essenziale, dando importanza a quello che l'usura degli anni non distrugge. Proprio per questa sua condizione l'anziano può svolgere un suo ruolo nella società. Se è vero che l'uomo vive del retaggio di chi lo ha preceduto e il suo futuro dipende in maniera determinante da come gli sono trasmessi i valori della cultura del popolo a cui appartiene, la saggezza e l' esperienza degli anziani possono illuminare il suo cammino sulla strada del progresso verso una forma di civiltà sempre più completa". (FP)
07/03/2005
24/02/2005