Il Kerala nega il controllo sulle proprietà della Chiesa: è una bufala
I vescovi si sono scagliati contro il Kerala Church (Properties and Institution) Bill 2019. Segretario del governo: “Persone con interessi di parte diffondono chiacchiere”. Ex presidente della Corte suprema: “Tutto con un occhio alle elezioni”.
Mumbai (AsiaNews) – Il governo del Kerala, guidato dal partito comunista-marxista dell’India (Cpi-M), nega la notizia di voler mettere sotto controllo le proprietà locali della Chiesa cattolica. Secondo Kodiyeri Balakrishnan, segretario del partito, si tratta solo di “una bufala. Esistono già delle leggi in materia, una nuova normativa non è necessaria. Persone con interessi di parte stanno diffondendo chiacchiere”.
La scorsa settimana i media indiani hanno diffuso la notizia che l’amministrazione aveva approvato una proposta di legge dal titolo Kerala Church (Properties and Institution) Bill 2019. La diatriba nasce con la pubblicazione del disegno di legge sul sito della Commissione statale per le riforme legislative, guidata dall’ex presidente della Corte suprema KT Thomas (ora in pensione), con la richiesta alla popolazione di presentare opinioni.
La normativa ha suscitato profondo sdegno tra le gerarchie locali, che hanno denunciato la mossa come “sciagurata e deplorevole”. Una circolare diffusa sul sito del Consiglio episcopale del Kerala (Kerala Catholic Bishop’s Council) afferma che la “proposta potrebbe sembrare innocua, invece costituisce un serio pericolo”. Infatti, sottolineano i vescovi, essa parte dal preconcetto che non esistano meccanismi di controllo delle proprietà della Chiesa, né modalità per sporgere denuncia contro la mala gestione di case, chiese e terreni. Il Consiglio invece fa notare che le denunce possono essere presentate nei tribunali civili.
Dopo le critiche, il governo capeggiato dal Chief minister Pinarayi Vijayan nega di volere cambiare la legislazione. Da parte sua, l’ex presidente suprema Thomas dichiara che tutto “ciò che è stato affermato è pura speculazione, che viene a galla con un occhio alle prossime elezioni generali della Lok Sabha [Camera bassa del Parlamento, ndr]”.