Il G8 promette aiuti economici alla “primavera araba”
Almeno 20 miliardi di dollari Usa, soprattutto a Tunisia e Egitto. Gli aiuti condizionati allo sviluppo democratico. In passato il G8 ha finanziato le dittature cadute, e ha promesso aiuti che non sono mai giunti a destinazione. Condanna della violenza in Siria e Bahrein e ultimatum a Gheddafi.
Deauville (AsiaNews/Agenzie) – Il Gruppo degli otto Paesi più ricchi del mondo promette di versare 20 miliardi di dollari Usa per sostenere quei Paesi arabi che hanno attuato la “rivoluzione dei gelsomini”, facendo cadere le dittature e dirigendosi verso la democrazia.
Secondo osservatori, gli aiuti andranno soprattutto a Tunisia ed Egitto e spingerà anche altri ricchi Paesi arabi a devolvere aiuti per questi Paesi impoveriti dall’attuale confusione e dallo sfruttamento del passato.
Finora le promesse sono scritte in bozza e dovrebbe essere precisato entro stasera. Ma il G8 sembra volere a tutti i costi un nuovo rapporto con le emergenti fragili democrazie del “gelsomino”, dopo avere per decenni appoggiato i dittatori caduti. Prima del G8, il premier britannico David Cameron aveva dichiarato: “Le nazioni più potenti della terra si radunano insieme e dicono a tutti coloro che in Medio oriente e in Nord Africa vogliono una più grande democrazia, libertà e diritti civili: noi siamo al vostro fianco!”.
Anche Barack Obama, presidente Usa, e Nicholas Sarkozy, presidente francese, hanno sottolineato in una conferenza stampa che gli aiuti dovrebbero servire per appoggiare ancora di più il cammino della democrazia. Lo stesso ha dichiarato Manuel Barroso, presidente della Commissione dell’Ue.
Interrogati da AsiaNews, alcuni membri della “rivoluzione dei gelsomini” hanno fatto notare che anche in passato i membri del G8 hanno riversato aiuti, ma sostenendo proprio i dittatori cacciati. “Il problema. Ha detto un giovane egiziano – è a chi si danno tali aiuti”.
Secondo al Jazeera vi è un altro problema: nel recente passato vi sono state molte promesse, ma poche di esse si sono realizzate.
Per questa sera si attende pure una dichiarazione che condannerà l’uso della forza da parte dei regimi siriano e del Bahrein, e chiederà al leder libico Gheddafi di uscire dalla scena.
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