Il Consiglio mondiale delle Chiese visita i protestanti in Cina (ma solo quelli ufficiali)
La delegazione ecumenica sarà nel Paese dal 7 al 16 gennaio. Previsti incontri con le autorità dell’Ufficio affari religiosi e con il Movimento delle tre autonomie; predicazioni nelle più antiche chiese protestanti di Pechino; visite a Shanghai e a Xian. Ma i cristiani non ufficiali (80 milioni) sono più numerosi di quelli ufficiali (20 milioni) e criticano la sudditanza del Movimento al Partito.
Pechino (AsiaNews) – Il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), pastore Olav Fykse Tveit, visiterà la Cina dal 7 al 16 gennaio. Ne dà notizia l’ufficio stampa dell’organismo ecumenico con sede a Ginevra. Nel programma non sono inserite visite o incontri con cristiani protestanti non ufficiali, pur essendo questi la maggioranza dei protestanti in Cina.
Olav Fykse Tveit sarà accompagnato dal presidente del Wcc per l’Asia, dott. Sang Chang, e dal segretario esecutivo per il programma di dialogo interreligioso, dott. Peniel Rajumkar. La visita, definita “storica”, vuole dare l’inizio alle celebrazioni per il 70mo anniversario della fondazione del Wcc.
Nel programma sono elencate visita al Consiglio cristiano cinese e al Movimento delle tre autonomie. Quest’ultimo è un’assemblea inter-denominazionale delle Chiese protestanti, unificate per volere di Mao Zedong, che raccoglie i membri protestanti ufficiali.
La delegazione farà visita al seminario teologico dell’East China a Shanghai e alla Scuola biblica dello Shaanxi di Xian. Sono previsti anche incontri con l’amministrazione statale per gli affari religiosi.
A Pechino, il segretario generale predicherà il 7 gennaio nella chiesa di Chongwenmen (v. foto); il dott. Chang predicherà il 14 gennaio nella chiesa di Gangwashi. La chiesa di Chongwenmen è una delle più antiche chiese protestanti in Cina, costruita dai metodisti americani nel 1870. Nel 1900 la chiesa fu distrutta nella ribellione dei Boxer e poi ricostruita nel 1904. Chiusa durante la Rivoluzione culturale, è stata riaperta nel 1980. Da allora è punto di riferimento per migliaia di fedeli.
Anche la chiesa di Gangwashi è un cimelio storico. Costruita dalla London Missionary Society nel 1863 essa è senz’altro la chiesa protestante più antica della Cina. Nel 2013 ha celebrato i suoi 150 anni. Anch’essa ha subito danni e chiusure durante la Rivoluzione culturale ed è stata riaperta nel 1980. Da allora raccoglie almeno 6mila fedeli.
Secondo fonti protestanti all’estero, le chiese protestanti in Cina fioriscono sempre più, tanto che i sociologi prevedono che entro il 2050 la Cina sarà il Paese col maggior numero di cristiani al mondo. Vi è però un problema: che la maggior parte dei nuovi cristiani appartengono a gruppi non registrati. Molti giovani fedeli criticano infatti il Movimento delle tre autonomie per il suo servilismo verso il Partito comunista cinese. Al presente i cristiani protestanti non ufficiali sono circa 80 milioni; i membri del Movimento delle tre autonomie sono circa 20 milioni.
Il comunicato del Wcc riconosce che “in tre decenni la Cina potrà ospitare la più vasta popolazione cristiana al mondo”, ma nell’agenda della delegazione non è segnato alcun incontro con le comunità non ufficiali, forse per non dispiacere al governo. Da diversi anni in Cina è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali.
Tveit ha affermato che la visita imminente servirà ad “essere ispirato nel vedere e sentire ciò che la Chiesa sta facendo in questo Paese, e tendiamo a una cooperazione ancora più forte per un’amicizia mondiale con quella Chiesa”.