Il Consiglio dei Guardiani boccia la legge di riforma elettorale
Teheran (AsiaNews) Il Consiglio dei Guardiani ha bocciato stamane la proposta di legge approvata ieri dal Majlis (parlamento iraniano), definendola "contraria all'Islam e ad alcuni articoli della costituzione". La proposta del parlamento mirava ad una riforma della legge elettorale, ma soprattutto a limitare i poteri di veto del Consiglio dei Guardiani sulle candidature. Il Consiglio dei Guardiani è un organismo composto da 11 membri, metà dei quali sono religiosi mentre gli altri 6 sono dei giudici. Nominati, in modo diretto o indiretto, dall'ayatollah Khamenei essi hanno il compito di garantire la compatibilità delle decisioni parlamentari con la sharia'a islamica.
La proposta di legge del parlamento tentava di impedire al Consiglio dei Guardiani di porre il veto sulle candidature, a meno che un candidato non abbia infranto le leggi iraniane e chiedeva inoltre, in quel caso di esibire le prove della violazioni avvenuta.
Allo stato attuale il Consiglio dei Guardiani ha facoltà di scartare dalle liste elettorali qualsiasi candidato con il pretesto di mancato rispetto verso l'islam, ma in realtà emarginando ogni oppositore politico.
In occasione delle elezioni del 20 febbraio prossimo il Consiglio dei Guardiani (conservatori) ha escluso la candidatura di 3605 candidati (tutti riformisti) fra i quali 80 deputati dell'attuale Majlis composto in maggioranza da riformisti, sostenitori del presidente Khatami.
La decisione ha scatenato un'ondata di proteste e sit-in di parlamentari iraniani con minacce di dimissioni. Mohammad Reza Khatami, fratello del presidente iraniano e capo del Fronte di Partecipazione Islamica dell'Iran, il maggior partito riformista dell'Iran, ha definito questa mossa come " beffa alla democrazia" ed aveva promesso che "la sede del Majlis si trasformerà in un centro di resistenza contro quest'azione illegale". Il braccio di ferro fra conservatori e riformisti sta aprendo una stagione di crisi sempre più acuta nella società iraniana. Secondo personalità locali, almeno il 90% della popolazione iraniana è stanca del potere dei religiosi. (PB).