Il Cairo, predicatore islamico sospeso e processato per attacchi contro cristiani ed ebrei
In una trasmissione tv Salem Abdel Galil ha affermato che essi seguono culti “corrotti” e “non andranno in paradiso”. Le sue parole hanno sollevato proteste e indignazione. Un avvocato cristiano ha presentato un esposto contro il predicatore: Parole diffamatorie e minaccia all’unità del Paese. Le scuse dell’emittente che ospitava il programma.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità egiziane hanno sospeso le attività di un predicatore islamico, colpevole di aver pronunciato a più riprese sermoni incendiari e offensivi verso i cristiani e gli ebrei. Il leader religioso, che verrà processato dalla magistratura, ha affermato che i fedeli di Gesù e di Abramo seguono culti “corrotti” e “non andranno in paradiso”.
Salem Abdel Galil (nella foto), un tempo funzionario presso il ministero egiziano per i Beni religiosi, ha fatto queste osservazioni nel contesto di una trasmissione televisiva che egli stesso conduce. Discorsi che hanno sollevato protese e indignazione, in una nazione in cui la minoranza cristiana è stata oggetto negli ultimi mesi di attacchi mirati opera delle milizie jihadiste dello Stato islamico (SI).
In totale dal dicembre scorso sarebbero almeno 75 i membri della minoranza religiosa (il 10% circa del totale della popolazione) a essere morti sotto i colpi dei fondamentalisti islamici. Fra questi le vittime delle esplosioni alle chiese del mese scorso e i fedeli deceduti nel contesto dell’attacco contro la cattedrale copta di san Marco in Abassiya, al Cairo, a dicembre.
L’escalation di violenze aveva fatto temere anche la cancellazione del viaggio apostolico di papa Francesco in Egitto, in programma a fine aprile. Tuttavia, il pontefice ha voluto rispettare il programma iniziale incontrando il presidente della Repubblica al-Sisi, il grande imam di al-Azhar Ahmad Al-Tayeb e celebrando una messa davanti a decine di migliaia di fedeli.
Il ministero dei Beni religiosi, che controlla le moschee del Paese, ha precisato che Abdel Galil non sarà più autorizzato a pronunciare sermoni e a condurre preghiere, se prima non ritratterà i suoi discorsi di odio.
Naguib Gobrail, avvocato e militante cristiano, ha presentato un esposto contro il religioso, sul quale si pronuncerà un tribunale penale; la sentenza è attesa entro il prossimo 24 giugno. “Queste parole costituiscono una diffamazione a sfondo confessionale - ha affermato il leader cristiano - e una minaccia all’unità dell’Egitto”.
Abdel Galil ha criticato gli altri religiosi musulmani i quali affermano che i cristiani e gli ebrei sono “credenti”. Egli è convinto che i non musulmani sono “infedeli” che, a suo avviso, non hanno alcuna speranza di fare il loro ingresso in paradiso. Travolto da una ondata di indignazione popolare, egli ha scritto ieri un messaggio sulla propria pagina Facebook in cui chiede perdono “a quanti si sono sentiti offesi”, aggiungendo che egli non voleva certo fomentare gli attacchi contro i cristiani.
L’emittente televisiva Mehwar, che ospitava la trasmissione condotta dal predicatore islamico, ha presentato le proprie scuse.
Secondo molti musulmani, l'insegnamento che viene praticato ad Al Azhar, dove si preparano molti religiosi islamici, ha questa impronta fondamentalista, tanto da meritare il titolo di "accademia del terrorismo islamico".
28/04/2017 11:14