Il 76% dei filippini è “soddisfatto” dei primi 100 giorni di Duterte
Lo rivela un sondaggio del Social Weather Stations. Solo l’11% dei cittadini votanti si dichiara insoddisfatto. È la seconda percentuale più alta nella storia dei presidenti filippini. Continua la strage contro i presunti spacciatori di droga: più di 3mila morti.
Manila (AsiaNews/Agenzie) – Il 76% dei filippini votanti è soddisfatto dell’operato del presidente Rodrigo Duterte nei suoi primi 100 giorni di governo. Lo rivela un sondaggio condotto dal 24 al 27 settembre dall’istituto di ricerca non-profit Social Weather Stations (Sws). Secondo i dati, solo l’11% dei partecipanti si dichiara “insoddisfatta”, mentre gli indecisi sono il 13%. Questo comporta una “soddisfazione netta” (percentuale dei soddisfatti meno quella degli insoddisfatti) del 64%, la seconda più alta nella storia dei presidenti filippini.
Il Sws ha fatto notare che Duterte ha ricevuto quasi un plebiscito nella sua provincia di provenienza, Mindanao, dove ha raccolto l’88% dei consensi.
Il risultato stupisce alcuni osservatori, in quanto Duterte si è reso famoso negli ultimi mesi per una durissima e sanguinosa campagna contro trafficanti di droga. Dalla sua elezione, avvenuta lo scorso maggio 2016, sono stati uccisi più di 3mila spacciatori o presunti tali. Gli autori della mattanza sono membri della polizia o membri di gruppi armati. Il presidente ha paragonato la sua guerra contro la droga allo sterminio degli ebrei operato da Adolf Hitler, affermando: “Sarei felice di sterminarli”.
Qualche settimana fa, un analista locale spiegava che Duterte sta usando la retorica del “padre amorevole della nazione”, il pugno duro contro i presunti trafficanti di droga e l’appoggio dell’esercito “per riportare la dittatura nel Paese”.
La Chiesa cattolica ha in più occasioni criticato la “guerra alla droga” dell’esecutivo e ha chiesto alle forze dell’ordine di “ritrovare lo spirito della giustizia”.
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