Il 18 giugno, dopo 30 anni, in Laos verrà ordinato un oblato
La cerimonia avrebbe dovuto svolgersi già a dicembre, ma all'ultimo momento le autorità l'avevano annullata, senza fornire spiegazioni. Per gli Oblati è la rinascita di un antico legame.
Vientiane (AsiaNews) E' stato confermato che avverrà il 18 giugno prossimo la prima ordinazione sacerdotale di un Oblato in Laos, dopo 30 anni. A divenire sacerdote sarà fr. Somphone Vilavongsy, 32 anni, laotiano e missionario Oblato di Maria Immacolata.
L'ordinazione avrebbe dovuto svolgersi già lo scorso 8 dicembre, ma, ricordano fonti locali di AsiaNews, "all'ultimo momento e senza spiegazioni le autorità locali avevano negato il permesso, rimandando la storica cerimonia a data da definire". Il 18 giugno "non si terranno grandi festeggiamenti, ma finalmente fr. Somphone sarà il primo sacerdote oblato dopo 30 anni! Altre quattro ordinazioni sacerdotali sono annunciate entro l'anno 2006-2007".
A dicembre le autorità governative avevano autorizzato l'ordinazione, seppure con limitazioni: non poteva svolgersi pubblicamente nel villaggio natale dell'ordinando e non doveva avere eccessiva partecipazione. Per quella che poi si è rivelata una "mancata" ordinazione, a Vientiane erano arrivate persone perfino dall'Australia, dove Sophone ha studiato, è divenuto diacono ed ha preso i voti perpetui.
Nel Laos dal 1975 non è possibile entrare e operare per nessun istituto religioso internazionale con membri stranieri. Ci sono case di formazione delle suore Amanti della Croce (vietnamite) e delle Suore di carità di S. Giovanna Antida (francesi): tutte giovani e laotiane. Esiste un seminario maggiore, approvato ma ben controllato, con educatori e docenti laotiani, a Paksé. Un religioso, come turista, si reca in Laos una volta all'anno per otto giorni e tiene un intensissimo corso di teologia.
Gli Oblati hanno un particolare legame con il Laos. Più di 100 di loro, soprattutto francesi e italiani, sono stati missionari nel Paese tra il 1935 e il 1975, anno in cui presero il potere i comunisti del Pathet Lao. Una piccola, ma viva comunità si era sviluppata e alcuni villaggi erano quasi interamente cattolici. Durante la guerra, sette Oblati furono uccisi e, dopo la vittoria dei comunisti, tutti gli altri espulsi.