I vescovi vietnamiti lanciano l’”Anno della vita religiosa”

di J.B. Vu

Un incontro di sei giorni ha stabilito programma e orientamenti. C’è bisogno di sacerdoti che lavorino nelle aree rurali e fra le comunità isolate, per aiutare i fedeli sulla via di uno sviluppo umano globale.

Xuân Lộc (AsiaNews) – L’”Anno della vita religiosa”, promosso dai vescovi del Vietnam, dovrà aiutare a risolvere uno dei problemi che stanno emergendo all’interno della Chiesa del Paese. E cioè la necessità di sacerdoti che vadano nelle aree rurali, e nelle zone delle minoranze etniche, per sostenere la crescita di quei fedeli. Di questo tema si è parlato anche in una conferenza che si è svolta dal 4 al 9 giugno; il Comitato per i religiosi e i seminaristi della Conferenza episcopale vietnamita ha riunito i responsabili dei seminari maggiori del Paese nell’ufficio vescovile della diocesi di Xuân Lộc. All’incontro hanno partecipato 49 persone, inclusi direttori e professori dei seminari del Paese. Sono state ascoltate le relazioni dei seminari maggiori e discussi i temi fondamentali della preparazione dei sacerdoti in campi quali l’esperienza umana, i sacramenti e le attività pastorali, con un attenzione particolare all’importanza della comunione nei seminari.

Lo scopo dell’incontro era quello di stabilire gli orientamenti per “L’anno della vita religiosa” della Conferenza dei vescovi vietnamita. Sono stati sottolineati l’importanza e gli obiettivi principali dell’Anno, indicando i temi: preparazione umana, conoscenza e preparazione pastorale e servizio pastorale oltre all’educazione alla sacralità, e sono stati fissati parametri di valutazione per l’Anno della vita religiosa. P. Joseph Đỗ Mạnh Hùng, segretario generale del Comitato per i religiosi e i seminaristi, ha parlato della preparazione al sacerdozio in Vietnam, illustrando un programma che i vescovi hanno approvato e ratificato.

Mons. Joseph Đức Định Đạo ha dichiarato ad AsiaNews: “ Sono molto preoccupato per la formazione dei futuri preti, su come possiamo aiutare i seminaristi ad amare Gesù, ad avere fiducia in Gesù e a seguirlo con gioia. Tutti i cristiani certamente hanno bisogno dell’amore di Gesù e per questo i sacerdoti devono essere un esempio da seguire. La formazione non si ferma ai concetti teologici, dobbiamo pensare e vivere come Gesù”.

Il Vietnam ha aperto la porta allo sviluppo sociale ed economico sin dal 1987. Nel contesto del mercato economico molti cattolici sono emigrati dalle loro povere comunità del Vietnam settentrionale e centrale. Ora c’è bisogno di più preti per il servizio nelle parrocchie, preti che lavorino per i diritti delle comunità e per contribuire a uno sviluppo economico e sociale stabile del Paese.

Da tempo la Chiesa è presente nel tessuto sociale e contribuisce allo sviluppo. Nel 1993 l’arcidiocesi di Hanoi contava quasi 2 milioni di fedeli su una popolazione di quasi 34 milioni; l’arcidiocesi di Hue contava 553mila persone, su una popolazione di 10,5 milioni di persone; e l’arcidiocesi di Saigon contava 2,2 milioni di fedeli su una popolazione di 25,8 milioni di persone.

Fino al 2008 la Chiesa cattolica vietnamita aveva 3541 preti, e 6,187 milioni di fedeli, su una popolazione di 86,16 milioni di persone (circa il 7% della popolazione). Nel 2011 ci sono circa sette milioni di laici, raccolti intorno a 7mila chiese, insieme a oltre 4mila preti . Ma i laici e i gruppi delle minoranze che vivono nelle aree rurali e in quelle remote mancano di sacerdoti che lavorino con loro e li aiutino nello sviluppo umano globale.

Durante la sua visita al seminario della diocesi di Xuân Lộc compiuta il 1mo maggio, l’arcivescovo Leopoldo Girelli, rappresentante della Santa Sede in Vietnam, ha detto: “ Abbiamo bisogno di molti preti, ma i preti dovrebbero essere santi, sull’esempio di Gesù, proclamare la Buona novella e essere pastori della comunità che Dio affida loro. Da qui l’esortazione a coltivare la vostra vita spirituale e a continuare la vostra formazione per compiere l’opera che Dio vi ha affidato”.