I vescovi indiani: il 22 marzo giornata di digiuno e preghiera prima delle elezioni
"Offriamo le nostre suppliche per la purificazione della Chiesa e il bene della nazione”. L'iniziativa è stata decisa durante l'Assemblea della Conferenza episcopale, preoccupata per la "polarizzazione religiosa senza precedenti che sta danneggiando l'armonia sociale e mettendo in pericolo la stessa democrazia". Dal 19 aprile al 1 giugno quasi un miliardo di elettori chiamati al voto.
Delhi (AsiaNews) - La Conferenza episcopale dell’India (CBCI) ha indetto per venerdì 22 marzo una Giornata di preghiera e digiuno da osservare in tutte le comunità cattoliche del Paese, in vista delle imminenti elezioni generali in India e alla luce della crescente persecuzione contro i cristiani nel Paese.
Una lettera firmata da mons. Anil Couto, arcivescovo di Delhi e segretario generale della CBCI, esorta i fedeli “a unirsi in preghiera per un periodo continuo di 12 ore per intercedere per la nostra nazione, in particolare per le prossime elezioni generali di quest'anno”. Con queste preghiere - continua il presule – “allineiamo i nostri cuori alla volontà di Dio e offriamo le nostre suppliche per la purificazione della Chiesa e il bene della nostra nazione”.
Nella lettera mons. Couto chiede ai cattolici di celebrare la Santa Messa, l'adorazione del Santissimo Sacramento, il rosario e altri momenti liturgici come parte della giornata speciale. “Possa questa giornata rappresentare un momento di profonda riflessione spirituale, di penitenza e di rinnovamento per l’intera Chiesa indiana. Offriamo i nostri sacrifici e le nostre invocazioni con cuore aperto alla volontà di Dio, confidando nella Sua misericordia e provvidenza”.
Questa giornata nazionale di preghiera e digiuno è un’iniziativa decisa dalla Conferenza episcopale nella sua ultima assemblea di febbraio. Una dichiarazione rilasciata a conclusione dell’incontro che ha riunito tutti i vescovi a Bangalore osservava: “C'è una polarizzazione religiosa senza precedenti che sta danneggiando la cara armonia sociale nel nostro Paese e mettendo in pericolo la stessa democrazia. Si teme che atteggiamenti divisivi, discorsi di odio e movimenti fondamentalisti stiano erodendo l'ethos pluralista che ha sempre caratterizzato il nostro Paese e la sua Costituzione. I diritti fondamentali e i diritti delle minoranze garantiti dalla Costituzione non dovrebbero mai essere messi in pericolo”.
Le elezioni generali indiane si terranno in sette diverse tornate a seconda delle diverse aree del Paese dal 19 aprile al 1° giugno per eleggere i 543 membri della Lok Sabha (Camera bassa del Parlamento). Ad essere chiamati al voto sono quasi 1 miliardo di elettori. I risultati saranno resi noti tutti insieme il 4 giugno. Le statistiche del censimento rivelano che la popolazione indiana è composta per il 79,8% da indù, per il 14,2% da musulmani e per il 2,3% da cristiani.
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