I tanti nemici interni ed esterni della Russia
Dagli alieni alle quinte colonne sulla "Novaja Gazeta" l'artista Petr Sarukhanov ha provato a tracciare l’intero quadro dei “nemici della santa Russia”, componendo una lista che sembra aggiornarsi senza soste. Come ha spiegato il ministro degli esteri Sergej Lavrov, “l’operazione militare speciale ha ricompattato la nostra società, permettendoci di purificarla".
Mosca (AsiaNews) - Il noto artista e pubblicista di Novaja Gazeta, Petr Sarukhanov, ha provato a descrivere l’intero quadro dei “nemici della santa Russia” all’interno e all’esterno del Paese, componendo una lista che sembra aggiornarsi senza soste, nella “Russia accerchiata dagli Alieni”. Si ricordano l’Occidente “satanista”, gli ebrei “nella turbina dell’aereo”, i nomadi zingari, i migranti dell’Asia, i caucasici, gli anglosaksy, gli esponenti Lgbt, i sostenitori dell’ideologia child-free, e ora si sono aggiunti anche i quadroberi, esseri umani animalizzati. Per non parlare degli oppositori politici e di tutti quelli che non sono in pieno accordo con la linea del Cremlino, e a detta del patriarca Kirill, anche i “gaudenti e nullafacenti” che si nascondono dalle esigenze della guerra, tutti personaggi a cui riservare “misure sanitarie” di correzione.
I grandi nemici sono ovviamente la Nato, gli Usa, la Ue e tutti coloro che si schierano sulla linea del fronte a fianco degli ucro-nazisti dell’Ucraina. In patria ci sono tanti inoagenty che lavorano per loro, e partecipano alle attività delle “organizzazioni indesiderate”. Oltre ai dissidenti attuali, Sarukhanov osserva che “sono tornati nemici anche i dissidenti del periodo sovietico e le vittime di quello staliniano”. La Chiesa ortodossa condanna i “servitori delle forze oscure di questo tempo” che si concedono allo “spirito dell’Anticristo”, coloro che festeggiano Halloween, magari aggiungendo divinità pagane dell’antica Rus’ pre-cristiana, le donne musulmane radicali che indossano il hijab, fino ai “liberali distruttivi”.
Una lotta serrata va condotta contro i nemici interni, le Quinte Colonne o Nazional-Traditori come li chiama Vladimir Putin, i Natsional-Predateli. Si moltiplicano le leggi per vietare ogni manifestazione di ostilità, si fanno le liste come quelle proposte dalla vice-speaker della Duma, Anna Kuznetsova, per mettere a punto la “legge delle leggi”, quella del “divieto di ogni cosa”, e per questo sono già stati raccolti due grossi di tomi di materiali. A livello religioso e spirituale, ricordando le liste del filosofo e diplomatico Joseph De Maistre di inizio ‘800, ambasciatore in Russia del Regno di Sardegna, si condannano “i giansenisti, i deisti, gli ateisti, i massoni, gli ebrei, fino ai protestanti e ai cattolici”, soprattutto quelli di rito bizantino legati agli ucraini. Vanno eliminati il più possibile “gli studiosi indipendenti, i democratici, i giacobini, i liberali, gli utilitaristi, gli anticlericali, gli egualitari, i libertariani, i giornalisti, gli intellettuali, tutti quelli che credono nella libertà della persona, i riformatori che invitano al buon senso e alla ragione individuale”.
Sarukhanov ricorda che “ogni regime autoritario ha bisogno dei nemici, altrimenti perderebbe di senso il proprio modello di costruzione politica”. Ci sono gruppi di classe o di razza che non rientrano nelle norme accettate, come appunto gli zingari e gli ebrei, ma anche le persone con malattie psichiche, i lišentsy, come venivano chiamati agli inizi dell’Urss coloro che venivano privati del diritto di voto perché non appartenenti alla classe dominante del proletariato, quindi i borghesi, gli uklonisty di destra e di sinistra, cioè i “renitenti” alla leva militare o alle direttive politiche, un altro termine del passato sovietico tornato in voga; allora i peggiori erano i trozkisti, oggi i navalnisti.
Come ha spiegato il ministro degli esteri Sergej Lavrov, “l’operazione militare speciale ha ricompattato la nostra società, permettendoci di purificarla da tutti coloro che non si sentono partecipi della storia e della cultura della Russia e del Mondo Russo”. L’artista-scrittore conclude affermando che “al posto del target dell’inflazione, in vertiginosa crescita per l’aumento dei prezzi, abbiamo il target dell’odio galoppante, al posto del burro e delle uova facciamo la guerra santa contro gli alieni, quei satanisti che si sono mangiati tutto il burro e hanno rotto tutte le uova”. Senza il carico continuo di odio “il sistema di Putin traballa, deve rilanciarsi continuamente in una guerra senza fine, senza obiettivi positivi, ma solo negativi, distruggendo tutti i nemici”. Come proclama l’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev alle riunioni del Concilio popolare russo universale, “Noi russi siamo il popolo vincitore, siamo il popolo di Dio, e se Dio è con noi, chi sarà contro di noi”? Ecco perché bisogna scovare sempre nuovi nemici, per il timore di perdere l’aiuto di Dio.
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