I ribelli islamici ceceni rivendicano la strage dell’aeroporto di Mosca
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Il capo ribelle ceceno Doku Umarov ha rivendicato la responsabilità per l’attentato all’aeroporto di Mosca che il mese scorso ha ucciso 36 persone. Umarov in precedenza aveva lanciato una minaccia verso la Russia, affermando che il 2011 “sarà un anno di lacrime e sangue”. (25/01/2011 Strage all’aeroporto, Mosca più vulnerabile e intollerante. Il dolore del Papa).
“Questa operazione è stata condotta su mio ordine”, ha detto Umarov in un video messo in linea nella tarda serata del 7 febbraio sul sito web del Kavkaz Centre, riferendosi all’attacco suicida del 24 gennaio all’aeroporto di Domodedovo. Umarov ha detto che agiva in nome di Allah, e che l’obiettivo dell’attacco era quello di gettare le basi per uno Stato islamico indipendente nel Caucaso del nord. Ha detto anche che l’azione voleva vendicare “i crimini russi” nella regione, e che il suo scopo era di uccidere stranieri.
Il Cremlino ha combattuto due guerre contro i separatisti ceceni negli anni ’90. La ribellione ha assunto connotati più legati all’islam, e si è allargata alle regioni confinanti, Inguscezia e Dagestan. Umarov si definisce il leader dell’”Emirato del Caucaso”, e cerca di unire i vari gruppi islamici della regione per creare uno Stato sotto la legge islamica.
31/03/2010