I radicali islamici bloccano la banca del latte. Medici: il Bangladesh è malnutrito
Per gli imam fondamentalisti, il programma alimentare destinato ai neonati è “contrario all’islam”. Organizzazioni coraniche si oppongono a futuri matrimoni tra persone che hanno bevuto il latte della stessa donna. Almeno 30 bambini su 1.000 muoiono dopo il parto per mancanza di cibo.
Dhaka (AsiaNews) – Doveva essere la prima “banca del latte” del Bangladesh, e invece non entrerà in funzione a causa delle proteste dei radicali islamici. Il programma alimentare avrebbe potuto contrastare la diffusa malnutrizione infantile, di cui il Paese è ai primi posti a livello mondiale. Tuttavia secondo gli imam radicali, lo schema “violerebbe le leggi islamiche”, quindi è giusto che sia abolito.
La “banca del latte” doveva aprire all’interno dell’Institute of Child and Mother Health, un ospedale privato situato a Mutuail, nella divisione di Dhaka. L’obiettivo era nutrire almeno 500 orfani e bambini di madri lavoratrici. L’inizio della distribuzione del prezioso alimento, determinante per la crescita dei neonati, era previsto per il primo dicembre, ma è stato rimandato a “data da definire”.
Il dott. Mojibur Rahman è il coordinatore e la “mente” del progetto. Il medico ha raccolto fondi da donatori privati e ha portato il materiale ospedaliero necessario al funzionamento dalla Spagna. “Ho visitato – racconta – il Kuwait, l’Iraq, l’Iran e il Pakistan per vedere come funziona da loro la banca del latte. Ho imparato le leggi e ho parlato con gli imam. Eravamo pronti a cominciare il nostro servizio, invece abbiamo dovuto mettere in pausa il progetto a causa dell’opposizione dei radicali”.
Il medico sostiene di aver sottoposto la sua iniziativa “di fronte agli esperti della Islamic Foundation. Da musulmano, non credo di infrangere nessuna legge islamica. Spero che la popolazione voglia sostenerci nella nostra battaglia per migliorare [le condizioni] dei bambini malnutriti e orfani”. Preoccupato, sottolinea che in Bangladesh “ci sono livelli elevatissimi di malnutrizione e crescita stagnante. Su 1.000 bambini nati, ne muoiono almeno 30. Circa 176 mamme ogni 100mila muoiono dando alla luce il proprio figlio”.
L’organizzazione islamica National Tafshir Parishad ha inviato una lettera di denuncia alle autorità ospedaliere, portando alla chiusura del programma. Secondo Ataur Rahman, portavoce dell’associazione, “la sharia [legge islamica, ndr] non permette le banche del latte. È contro l’islam. Esse rappresentano un rischio per il matrimonio tra persone che hanno bevuto il latte della stessa donna”.
Al contrario, alcuni esperti musulmani appoggiano il progetto. Tra questi il Maulana Fariduddin Masud, presidente dell’Islahul Muslimin Council e Khatib [custode] della Eidgah di Sholakia, nel distretto di Kishoreganj. Per lui, “se altri Paesi musulmani come Pakistan, Iran, Iraq e Malaysia hanno creato le banche del latte, può farlo anche il Bangladesh. Credo che molti bambini ne avrebbero beneficio. Dobbiamo trovare insieme il modo per risolvere la questione”.
Edward Pallab Rozario, medico cattolico, aggiunge: “Le banche del latte sono necessarie per gli orfani e i bambini malati. Potrebbero salvare la vita dei bambini che si trovano nei reparti di terapia intensiva e di quelli che non hanno una madre. Il Bangladesh deve aprirle”.