I polli tornano nei negozi, ma la gente è scettica: sono congelati
Hong Kong (AsiaNews/SCMP) Sgomento no, ma tanto scetticismo sì. E' questo lo stato d'animo che attanaglia i cuori e lo stomaco degli abitanti di Hong Kong, dopo che lunedì scorso sono riapparsi in alcuni negozi polli arrivati dalle campagne dell'entroterra cinese, dopo un divieto che durava dal 30 gennaio scorso.
A gettarli nello sconforto non è tanto la paura dell'influenza aviaria, che sembra sconfitta in quell'area, quanto il fatto che i polli non sono vivi, come imporrebbe invece l'antichissima tradizione culinaria, ma surgelati.
Anche se non è certamente facile tenere a freno l'insaziabile appetito degli asiatici per uccelli freschi, l'arrivo dei polli surgelati ha certamente ricevuto un'accoglienza per lo più fredda.
"La carne congelata non è buona. Non ha alcun sapore ed è meno masticabile ha detto Emily Ng, 34enne madre di due bambini mentre faceva spesa in un mercato del distretto di Wan Chai -. Quando si mastica la carne fresca di un pollo appena ammazzato e la si tiene in bocca per un po', allora si capisce perché anche le ossa hanno un sapore diverso: sono più succulente".
"La carne fresca di volatile è parte importante delle nostre tradizioni culinarie ha spiegato Teddy Leung, manager del rinomato ristorante Spring Moon di Hong Kong -. Se saremo forzati a servire ai clienti pollo congelato, dovremmo dirglielo prima. I cinesi non si fanno ingannare da carne diversa".
Alla base del generale scetticismo all'arrivo dei polli congelati c'è però anche il fatto che la cosa è vista anche come un'ulteriore penetrazione della cultura occidentale, un'ulteriore erosione dei valori tradizionali, specie nel sud della Cina.
Non tutti hanno però storto il naso davanti a questa novità culinaria. Anzi, per Desmond O'Toole, biologo della Hong Kong City University, l'arrivo di polli surgelati è da salutare con favore. "la differenza di sapore tra i due tipi di carne ha detto -, è probabilmente causata dalle tossine che restano nel corpo dopo aver tirato loro il collo, causando una temporanea contrazione delle fibre muscolari: è questa la ragione del più marcato sapore della carne".
Per O'Toole i polli vivi dovrebbero essere eliminati dai mercati perché espongono i cittadini al rischio di malattie presenti nei volatili.
Con il divieto alla vendita di polli provenienti dalle confinanti campagne cinesi, il consumo questi volatili era sceso nei mesi scorsi da 150 mila al giorno a soli 20 mila.
Surgelati sì, ma almeno sicuri. Lo affermano gli ispettori locali della sanità che hanno effettuato controlli severi per assicurare la non presenza nei volatili della mortale famiglia di virus H5N1 che ha già causato nel mondo, dopo quella di sabato scorso in Corea del Sud, il decesso di 24 persone.
L'importazione ad Hong Kong di polli vivi dalle campagne dovrebbe ricominciare il prossimo 12 maggio.
17/01/2004