03/04/2007, 00.00
MALAYSIA
Invia ad un amico

I non musulmani pregano insieme per il “ritorno” della libertà religiosa

È iniziata la settimana di preghiera delle religioni di minoranza contro le dilaganti restrizioni e violenze generate dalla legge islamica in Malaysia. Nella Settimana Santa le chiese cattoliche accenderanno una candela, affinché “la libertà religiosa brilli di nuovo”.
Kuala Lumpur (AsiaNews) – Soppressione della libertà religiosa, affronto alla dignità umana. Così la Conferenza episcopale malaysiana insieme alle altre comunità non musulmane in Malaysia definisce i recenti casi giuridici che hanno imposto a cittadini di religioni di minoranza il giudizio della Corte della sharia. Mentre la Costituzione stabilisce che questa ha giurisdizione solo su fedeli dell’islam. Per protestare contro le minacce alla libertà religiosa nel Paese il gruppo Malaysian Consultative Council for Buddhism, Christianity, Hinduism, Sikhism and Taoism (MCCBCHST) ha dato il via ad una campagna di preghiera nazionale, iniziata lo scorso 31 marzo e che continuerà fino al 13 aprile a seconda delle religioni. Durante alcuni speciali momenti di incontro – si legge nel comunicato diffuso dal Consiglio – viene letto un breve testo in cui si espongono i timori delle diverse comunità seguito dalla preghiera “per il ripristino della libertà religiosa, sancita nella Costituzione”.
 
Chee Peck Kiat, presidente del MCCBCHST, tiene a sottolineare che “la Costituzione è la legge suprema del Paese e il fedele di una religione non deve essere mai soggetto alle leggi di un’altra”. L'art. 11 della Costituzione dice che ognuno ha il diritto di professare, praticare e propagare la propria religione. In più la legge dello Stato stabilisce che la sharia deve essere applicata solo quando le parti in causa sono tutte musulmani. Di fatto le due legislazioni - quella islamica e quella costituzionale - entrano spesso in conflitto creando seri problemi nelle relazioni con la comunità religiosa di maggioranza, soprattutto in ambiti molto delicati, quali la legge di proprietà, la sepoltura dei morti e il caso in cui in una coppia cristiana la moglie si converta all’islam.
 
La comunità cattolica malaysiana ha iniziato la campagna di preghiera promossa dal MCCBCHST lo scorso 1 aprile e la concluderà l’8 aprile, giorno di Pasqua. Un comunicato della Conferenza episcopale malaysiana, che da tempo denuncia il rischio sharia in Malaysia, spiega che “in molte chiese verrà accesa una candela a simboleggiare che la libertà religiosa, venuta al mondo con la Crocifissione e la Resurrezione di Cristo, brillerà di nuovo nel nostro Paese”.
 
In Malaysia su 26 milioni di abitanti i musulmani costituiscono il 60% della popolazione.
 
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Kuala Lumpur non riconosce la conversione della cristiana Lina Joy
30/05/2007
In Malaysia la sharia rischia di prevalere sulla legge civile (Scheda)
03/04/2007
Vescovo cattolico: Difendete i cristiani dalla legge islamica, rispettate la Costituzione
02/04/2007
Minacce di morte a Lina Joy, che combatte per la libertà religiosa e per la vita
29/08/2006
Malaysia, 2 cristiani arrestati per "proselitismo"
28/04/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”