09/02/2022, 08.56
RUSSIA
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I no Green pass sono la vera opposizione russa

di Vladimir Rozanskij

Le regole di presentazione del Qr-Code sanitario sono disattese in modo sistematico. Governo impotente, non riesce a contenere i contagi da Covid-19. I divieti per il coronavirus hanno risvegliato la popolazione “apolitica”, più delle campagne anticorruzione di Naval’nyj.

Mosca (AsiaNews) – Le regole di presentazione del Qr-Code (Green Pass) in Russia sono sistematicamente disattese, impedendo al Paese di reagire in modo adeguato alla nuova ondata della variante Omicron del Covid-19. Oltre 20mila persone sono state ricoverate nelle ultime 24 ore, il doppio del giorno precedente, aggravando l’emergenza pandemia. Il governo appare impotente nel contenere questa nuova forma di protesta di massa.

La pandemia ha trasformato milioni di russi in oppositori del regime, superando di molto i livelli di insoddisfazione sociale già evidenti lo scorso anno, cominciato con l’arresto di Aleksej Naval’nyj e le proteste di piazza, a cui sono seguite forme sempre più articolate di repressione. Questa volta il malcontento non riguarda il basso livello di vita e la carenza di servizi sociali, la corruzione dei politici o le privazioni dei diritti, ma le forti limitazioni sanitarie che suscitano reazioni in tutto il mondo, e in Russia colgono la forte insofferenza del popolo nei confronti del governo.

L’introduzione dell’obbligo di Qr-Code in molte regioni ha generato un conflitto totale, senza che ci fosse un reale effetto nell’aumento delle vaccinazioni. Nel dark web si vendono in massa i certificati falsi, e i gruppi social di “antivaksery” (no-vax) e no-pass, soprattutto sui canali Telegram, radunano centinaia di migliaia di adepti o semplicemente di scettici. Molte star dello show-business intervengono apertamente contro le limitazioni, insieme a funzionari e politici a riposo, o esonerati negli ultimi tempi.

In alcune regioni l’opposizione ha assunto forme particolarmente eccitate come a San Pietroburgo, la metropoli più “occidentale” della Russia, in cui sono molto diffuse le mappe internet con l’indicazione di tutti gli esercizi commerciali che ammettono liberamente i clienti senza chiedere il Qr-Code, che viene controllato seriamente solo nei teatri. Le autorità a tutti i livelli sono molto timide nel rispondere alle proteste. Solo in casi sporadici si compiono arresti dei leader di opposizione, come l’imprenditore Aleksandr Konovalov, che aveva portato la gente in piazza e a riunioni clandestine nei bar disposti a violare le regole.

L’avvocato e attivista per i diritti umani Anastasia Burakova osserva su Rosbalt.ru che “queste proteste sono diffuse in molti Paesi come Paesi Bassi, Gran Bretagna, Australia, Stati Uniti e molti altri, a volte anche con forti livelli di conflitto con le Forze dell’ordine. Le motivazioni sono varie, dalle teorie complottiste alle insofferenze verso le limitazioni e queste sono presenti anche in Russia, dove su tutte si manifesta la mancanza di fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni”.

Le regole più severe sono disattese anche per compiacenza degli organi di controllo, e questa era un’abitudine diffusa perfino nei grigi anni sovietici. È un fenomeno non solo russo, legato anche a diffuse pratiche corruttive e illegali, ma per lo più si tratta di quello che viene chiamato in Russia il “nichilismo giuridico”, lo scarso radicamento del principio di legalità.

Finchè erano pochi dissidenti o i cosiddetti “agenti stranieri” a essere arrestati e sottoposti a repressioni e torture nelle prigioni e nei lager, la massa della popolazione assisteva in larga parte inerte, per abitudine ai regimi più o meno invasivi della storia antica e recente della Russia. L’intromissione nella vita privata e familiare con il Qr-Code ha risvegliato la coscienza della dignità personale anche negli indifferenti, che vedono nella punturina alla spalla un esempio di tortura di Stato. Tanto più che buona parte della casta di potere si mostra altrettanto insofferente alle regole sanitarie, per non parlare del clero e degli intellettuali.

In Russia il vaccino sta provocando quello che non sono riusciti a fare i cortei, le elezioni falsificate, gli arresti e le chiusure di associazioni, riviste e case editrici. Ci si può opporre “apoliticamente” e in massa, senza che lo Stato abbia il coraggio di imporsi con la forza: gli antivaksery non vengono evacuati con le “avtozak” (camionette della polizia) e spaventano gli uomini al potere molto più delle denunce di Naval’nyj e dei suoi seguaci.

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