I lavoratori stranieri in Giappone superano per la prima volta i 2 milioni
Un dato ancor più significativo se rapportato all’inverno demografico che attraversa il Paese del Sol Levante, alle prese - di conseguenza - anche con una forte carenza di manodopera. Molto forte la presenza dei vietnamiti con 518.364 lavoratori registrati, pari al 25,3% del totale.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Il numero di lavoratori stranieri in Giappone alla fine dello scorso ottobre ha superato per la prima volta la quota di 2 milioni, come hanno mostrato i dati diffusi dal governo venerdì scorso. La cifra record di 2.048.675 è dovuta all’aumento di 225.950 impiegati stranieri nel 2023 rispetto all'anno precedente, pari ad un più 12,4%. Questo, secondo il governo di Tokyo, è causato anche alla ripresa del numero di stagisti in ingresso nel Paese in seguito alla fine dei controlli alle frontiere per via del coronavirus.
La popolazione dei lavoratori stranieri in Giappone è costante crescita dal 2013, ma complessivamente l’aumento di questi posti di lavoro è stato guidato dalle aziende di alcuni settori che hanno fatto salire alle stelle le loro assunzioni per far fronte alla carenza di manodopera interna al Paese: “Sono i settori dell'edilizia e quello socio-sanitario e previdenziale a guidare l’aumento del tasso di assunzione di persone straniere", ha affermato un funzionario del ministero del Lavoro.
Per nazionalità, le persone provenienti dal Vietnam rappresentavano la percentuale maggiore, con 518.364 persone, pari al 25,3% del totale. Un dato che presenta luci, ma anche ombre, visto che 36 stagiste vietnamite sulle 59 intervistate da una non-profit locale, hanno detto di essere state costrette a ricorrere alla contraccezione per lavorare in Giappone, nonostante la legge preveda la possibilità per le tirocinanti straniere di avere una gravidanza ricevendo dall’azienda i sussidi necessari, per poi riprendere il proprio lavoro. In totale sono 10 mila le stagiste vietnamite impiegate nel Paese nipponico.
Tornando ai dati resi pubblici dal governo, in Giappone sono 397.918 le persone cinesi impiegate, pari al 19,4%, seguite dai lavoratori filippini che arrivano a 226.846 e sono l’11,1%. Anche i nepalesi con 145.587 persone, sono il 7,1% del totale degli impiegati stranieri. Tra di loro 595.904 persone sono titolari di un visto per tecnici specializzati e ingegneri e sono aumentati del 24,2% dall’ultimo rilevamento, mentre gli stagisti sono aumentati del 20,2% e oggi contano 412.501 persone, in aumento nuovamente dopo tre anni in calo. Nonostante il ritorno in attivo del saldo delle persone che lavorano nell’ambito del programma internazionale di tirocinio tecnico, attivo dal 1993 il governo considera la sua eliminazione a fronte delle critiche per le violazioni dei diritti delle lavoratrici vietnamite e per una serie di critiche per lo sfruttamento di manodopera a basso costo da parte delle aziende nipponiche.
Infine per quanto riguarda la collocazione geografica nel Paese di lavoratori stranieri, Tokyo è al primo posto con 542.992 persone straniere impiegate. Segue la capitale, la prefettura di Aichi nel Giappone centrale e la Prefettura di Osaka rispettivamente con 210.159 e 146.384 stranieri.
03/09/2020 12:39