I giordani applaudono il presidente siriano Bashar Assad (Video)
Sfilano cortei di macchine con le foto di Abdallah e di Assad. Crescono i rapporti fra i due Paesi dopo la chiusura dei valichi. Aumenta il mercato di prodotti siriani in Giordania e i turisti di entrambe le nazioni. Mille rifugiati siriani sono ritornati in patria. La Giordania ospita circa un milione di profughi della guerra siriana.
Amman (AsiaNews) – Khaled Abu Hassan, presidente della Commissione parlamentare giordana per i trasporti, è stato accolto da trionfatore al suo rientro in patria, dopo aver visitato Damasco insieme ad una delegazione di parlamentari giordani di alto livello. Più di 100 persone della città di Al Ramsa, al confine siro-giordano, lo hanno salutato con canti ed applausi portandolo sulle spalle e inneggiando slogan di lunga vita al re giordano Abdallah II ed al presidente siriano Bashar Assad. In un video fatto circolare sui social media si vedono cortei di macchine nelle stradine di Al Ramsa con le foto di entrambi i leader.
Uno dei motivi di entusiasmo è la ripresa del commercio fra i due Paesi, ma la gioia si è stata scatenata anche per la liberazione di un cittadino giordano di Al Ramsa, Allawi Al Bashahiba arrestato in Siria con l’accusa di contrabbando. Il suo rilascio è stato richiesto dai deputati giordani al presidente siriano, che lo ha graziato. Pare che alla richiesta Assad abbia risposto: “Stiamo liberando dei criminali pentiti dell’opposizione armata, e non volete che liberi un giordano accusato di reati comuni?”.
Sul piano interno, la visita della delegazione giordana a Damasco ha diffuso un clima di ottimismo e di speranza. Nonostante le ore di attesa al valico per motivi di controllo, il flusso di visitatori giordani verso la Siria è subito aumentato. Negli anni passati, i giordani avevano boicottato la Siria, preferendo recarsi in Turchia. Quasi a contrastare questa ripresa, i Fratelli musulmani giordani, contrari alla normalizzazione dei rapporti con la Siria, hanno fatto circolare notizie secondo cui Damasco ha stilato una lista nera che contiene i nomi di 9 mila cittadini giordani, ricercati dalle autorità siriane per sostegno al terrorismo. Il ministero giordano della Giustizia ha smentito la notizia, affermando che si tratta di “notizie inventate e fasulle che servono a intimorire i giordani e scoraggiarli dal visitare la Siria”.
La Giordania ha chiesto alla Siria di aumentare le ore di apertura del valico al confine di ulteriori due ore al giorno, visto l’incremento del numero di passeggeri. Le agenzie di viaggio siriane e giordane propongono ora ai turisti delle gite in località turistiche di entrambi i Paesi, con volantini tradotti non solo in inglese, ma anche - ed è una novità - in russo. In Giordania si spera di incrementare il flusso di turisti russi verso Petra, il Mar Morto, l’anfiteatro di Jarash ed il fiume Giordano attraverso la Siria. In pari tempo, è aumentata la merce prodotta in Siria e venduta nei mercati giordani, i quali preferiscono le produzioni siriane per il rapporto qualità-prezzo rispetto ad altri prodotti stranieri di importazione.
Sul piano politico, nella stampa giordana si parla di un messaggio a voce che Assad avrebbe indirizzato al re giordano, in cui gli comunica di “aver voltato pagina e dimenticato il passato”.
Secondo notizie apparse sulla stampa giordana, il 24 novembre scorso, circa 1000 rifugiati siriani sono rientrati in Siria. La questione profughi sta a cuore alla Giordania, che ospita circa un milione di rifugiati siriani. Essa, come il Libano vorrebbe vedere il rientro dei rifugiati al più presto.
Dal punto di vista strategico attraverso la Siria, la Giordania ha un accesso al Mediterraneo, mentre la Giordania rappresenta per la Siria la possibilità di giungere al Mar Rosso. Per questo motivo, il ministero giordano dei Trasporti sta studiando la possibilità di riattivare la ferrovia che collegava i due Paesi, fortemente danneggiata e saccheggiata dalle milizie armate durante la guerra siriana.
Al presente, nei rapporti fra Siria e Giordania, interessi economici e realpolitik sembrano avere la meglio. I rapporti erano stati molto danneggiati nella lotta che Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Turchia, Egitto, Bahrein hanno attuato contro Damasco. Amman, inoltre, garante dei Luoghi santi di Gerusalemme est, si sente isolata, dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.