28/12/2011, 00.00
COREA DEL NORD
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I funerali-show di Kim “servono al figlio per arrivare all’atomica”

di Joseph Yun Li-sun
Mentre la Corea del Nord si piega dal dolore (obbligatorio), continuano le manovre interne al regime per la piena successione del potere. Sul tavolo ci sono anche le 10 bombe atomiche a disposizione del dittatore: “Lui non le controlla e non controlla il Partito. Ma conosce bene la propaganda, e sta usando le esequie per accreditarsi con i soldati”.
Seoul (AsiaNews) - L’immagine di Kim Jong-un che, con il volto rigato di lacrime, accompagna il feretro del padre Kim Jong-il per le strade di Pyongyang durante il primo dei due giorni di funerali di Stato è molto importante. Le riprese della cerimonia sono state infatti inviate alle televisioni straniere dal network nazionale nordcoreano, e sono state controllate dal Dipartimento per la propaganda: il fatto che in tutte le inquadrature insieme al “grande successore” ci siano lo zio Jang Son-taek e il capo dell’esercito Ri Yong-ho non è un caso.

Una fonte di AsiaNews, interna al governo sudcoreano, spiega: “Da quello che la Corea del Nord vuole farci vedere, Jong-un ha scelto di puntare sull’esercito prima di prendere il controllo del Partito. Quest’ultimo è nelle mani dello zio, nominato a suo tempo tutore del giovane; lui vuole invece le armi, e soprattutto l’atomica”. Il governo di Seoul sta monitorando da vicino la successione proprio per capire chi avrà il controllo dell’arsenale atomico.

Secondo diverse fonti, al momento il regime ha a disposizione più di 50 chili di plutonio attivo e circa 10 bombe atomiche: il vuoto di potere che ha seguito la morte del “caro leader” preoccupa molto non soltanto la Corea del Sud, ma anche la Cina e il Giappone. I Paesi dell’area temono infatti sia un leader forte, che possa decidere da solo un’azione dimostrativa, sia un leader debole che scelga di usare l’atomica per affermare il proprio potere all’interno del Paese.

Sempre secondo la fonte di AsiaNews “la giovane età di Jong-un (che il padre ha nominato erede soltanto un anno fa) implica una mancanza di capacità militare che pesa molto per un Paese con 1,2 milioni di soldati. Al momento lui è vice presidente della Commissione militare centrale del Partito, ma chi comanda veramente è Ri Yong-ho; così come lo zio tiene la stretta sulla parte politica della nazione. Insomma, ora come ora Jong-un non ha il controllo del suo Paese”.

Anche per questo, conclude la fonte, “i funerali sono fondamentali per lui. Ha scelto lo stile di comando, che sembra quello del nonno Il-sung, e ha messo in prima fila i soldati semplici e non i generali. In un momento di dolore una nazione come la Corea del Nord, dilaniata da fame e povertà, tende a unirsi: il giovanotto non ha ancora tutto il potere, ma capisce la propaganda. Userà uno stile sotto tono per tessere la sua rete e poi farà la sua mossa”.
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