I cristiani del Borneo celebrano la Festa del raccolto con i colori della tradizione
Momento di incontro tra le differenze etniche e religiose dei due Stati malesi di Sarawak e Sabah. Le comunità cristiane, un tempo animiste, accorpano danze e rituali secolari alle celebrazioni nelle parrocchie. Occasione di raduno della famiglia e per ringraziare gli agricoltori.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - Tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, gli Stati malesi del Borneo di Sarawak e Sabah celebrano la festa annuale del raccolto del riso. Nel Sarawak gli indigeni Dayak la chiamano Gawai - celebrata l’1 e 2 giugno - e nel Sabah gli indigeni Kadazandusun la chiamano Kaamatan - celebrata il 30 e 31 maggio. Entrambe le feste sono ricordate con pratiche simili che consistono in abiti dai colori accesi, riti cerimoniali, rituali secolari, musica, canti e danze. Nonostante la diversità etnica e religiosa dei due Stati, infatti, sono facilmente identificabili tratti distintivi comuni, come questa festa dedicata ai frutti della terra, che è un evento importante nel calendario di entrambi.
Queste comunità, in passato animiste, oggi sono cristiane convinte, costituite da cattolici e anglicani tradizionali, nonché da avventisti del settimo giorno e da una forte comunità di cristiani evangelici presieduta dalla Sidang Injil Borneo (Assemblea evangelica del Borneo). Tuttavia, la festa annuale del raccolto del riso li unisce in un’unica comunità: ogni gruppo etnico festeggia nelle proprie case e nelle proprie chiese questo evento, che infatti viene ricordato ed evocato anche nelle speciali funzioni liturgiche celebrate nelle parrocchie locali. Nella chiesa di Sant’Anna, diocesi di Kuching, il 24 maggio un gruppo di danza indigeno ha guidato la processione d'ingresso seguito da chierichetti e lettori, nonché da ministri dell'Eucaristia e leader laici. Anche l’assemblea si è vestita con i suoi abiti nativi colorati, trasformando i banchi in un tappeto colorato. Il significato della presenza della danza è un’espressione di gratitudine per il raccolto abbondante che Dio ha concesso nell’anno.
Anche l'intero coro della parrocchia e i ministri della Parola hanno partecipato ai festeggiamenti: ognuno, che fosse Iban, Bidayuh o Orang Ulu, ha presenziato alla Messa indossando i colori, i disegni e le strisce delle proprie tribù e clan indigeni. Nell'omelia, padre Ramirez ha invitato i fedeli ad alzarsi e a celebrare la festa del raccolto. “Questa festa Gawai è storica - ha affermato -. Dobbiamo ringraziare Dio perché il peso della pandemia si è attenuato e ora possiamo celebrarla nuovamente con le ricche benedizioni del nuovo grano, proprio come avevamo fatto negli anni precedenti”.
In un'altra celebrazione eucaristica precedente alla festa del raccolto del riso, tenutasi il 14 maggio presso la Cattedrale del Sacro Cuore della diocesi di Sibu, i parrocchiani si sono presentati nei loro costumi tradizionali con tanto di copricapo indigeno. La Messa è stata celebrata nella lingua locale Iban da p. Raphael Samosir. Durante la processione d'ingresso, il celebrante è stato guidato da un gruppo di donne indigene che ballavano la “ngajat”, una lenta danza tradizionale della comunità Iban, mentre un complesso di gong e tamburi chiamato “taboh” accompagnava la processione. Prima della conclusione della funzione, p. Samosir ha benedetto le bottiglie di “ai pengayu” o portate dai parrocchiani. Le bottiglie contenevano il tradizionale vino di riso o “tuak”, bevanda cerimoniale dal gusto amaro che è solita essere consumata per celebrare il Gawai e altre importanti feste delle comunità indigene.
Una parrocchiana, Trinny Nakai, ha dichiarato ad AsiaNews: “La celebrazione del Gawai sottolinea il riunirsi della comunità Dayak che torna a casa per il giorno di festa da vicino e da lontano. Questo avviene dopo una lunga assenza”, ha aggiunto: “Che si lavori in fattoria o in città, a parte i festeggiamenti, il Gawai è un'occasione per riunire la famiglia”. Un altro parrocchiano, Stanly Michael, ha spiegato: “Anche in tempi moderni come quelli attuali, la Festa del raccolto di Gawai ci ricorda che abbiamo molti motivi per essere grati ai nostri agricoltori”. Sottolineando che il “successo di un agricoltore” è un “successo per l'intera nazione” e questo è un altro motivo per festeggiare.
18/12/2021 08:40
21/06/2016 10:10