16/02/2004, 00.00
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I cristiani chiedono un ruolo maggiore e gli Ulema condannano il terrorismo

Baghdad (AsiaNews) – Nel corso di un Convegno tenutosi oggi nella capitale, 5 partiti cristiani iracheni - composti da caldei cattolici, assiri ortodossi, armeni e siriaci - hanno chiesto "equa rappresentazione a tutte le minoranze etniche e religiose", nel futuro governo iracheno. Al Convegno hanno partecipato alcuni rappresentanti delle più potenti tribù irachene, oltre ad alcune personalità religiose delle comunità sunnite e sciite. I partecipanti hanno sottolineato che sulla questione delle elezioni e del futuro assetto politico del paese, è necessario un compromesso che rispecchi la volontà di tutte le componenti del mosaico iracheno. I cristiani sono preoccupati che in un futuro assetto del paese, maggioranze etniche o religiose soffochino le minoranze. Per questo, alla fine del convegno, i partiti cristiani hanno chiesto di poter essere presenti nel futuro parlamento e nel futuro governo transitorio che sarà varato dopo il passaggio dei poteri da parte della coalizione il prossimo 30 giugno.

Su un altro fronte, sempre oggi, gli ulema iracheni - dottori di legge coranica e di teologia islamica – hanno condannato gli attentati terroristici avvenuti negli ultimi giorni in molte città del paese, che hanno mietuto decine di vittime fra i civili. Gli attentati sono stati definiti "criminosi e di natura sospetta". Gli ulema hanno anche chiesto alle Forze di sicurezza di "catturare ad ogni costo gli autori [dei massacri] per fare luce sulla verità e conoscerne i mandanti".

Anche gli sciiti tornano a farsi sentire dopo che la settimana scorsa sembravano tranquilizzati e soddisfatti dalle dichiarazioni dell'inviato speciale dell'Onu Al-Ibrahimi. Lo sceicco Abdelmahi Al-Karbala'i, portavoce dell'ayatollah Al-Sistani, ha fatto sapere che la comunità sciita ha ideato nuove proposte nel caso l'Onu decida che le elezioni prima del 30 giugno sono impossibili. La richiesta di elezioni prima del passaggio dei poteri è fatta da Al-Sistani e dai suoi sostenitori. Al Karbala'i tuttavia, non ha voluto fare alcuna anticipazione sulle proposte sciite.(PB)

 

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