I cristiani, ponte di dialogo fra Corea e Giappone
Le tensioni fra Seoul e Tokyo continuano a crescere. Polemiche sugli abusi durante la II Guerra mondiale, richieste di risarcimento, diversità di visione sulla Corea del Nord hanno portato le due nazioni a interrompere diversi canali di dialogo. Le Chiese dei due Paesi in prima linea per la riconciliazione.
Seoul (AsiaNews) – Le tensioni che montano fra Corea del Sud e Giappone possono essere alleggerite grazie all'opera congiunta dei cristiani dei due Paesi asiatici. Ne è convinta Jun Jae-won, che guida la Mission Tv del Christian Broadcasting System di Seoul. Interpellata dal South China Morning Post, spiega: “Noi rimaniamo fermi su questa visione. Ci sono persone che la pensano come noi, anche se molti cancellano le visite in Giappone per un afflato nazionalista”.
La Jun organizza da tempo visite guidate ai luoghi cristiani di Nagasaki, dove vennero martirizzati moltissimi cristiani durante l'epoca imperiale nipponica. Questo nonostante vi siano diversi appelli in Corea a boicottare prodotti, viaggi e sistemi finanziari giapponesi. Per questo suo impegno di pace, viene chiamata spesso “chinilpa”, un termine offensivo che significa all'incirca “amica dei nemici [giapponesi]”.
Le tensioni fra i due Paesi asiatici sono divampate lo scorso luglio, quando un tribunale sudcoreano ha emesso una sentenza che impone alle aziende del Sol Levante di pagare un ingente quantitativo di denaro come “riparazione di guerra” per i coreani costretti a lavorare durante l'occupazione di Tokyo.
Inoltre diversi gruppi per i diritti umani di Seoul continuano a battere sul tema delle “comfort women”, le schiave sessuali che gli occupatori mandavano alle truppe impegnate durante la II Guerra mondiale. Secondo queste Ong, i giapponesi non hanno mai ammesso le proprie colpe né risarcito le vittime del traffico.
Le questioni rimaste aperte hanno inasprito i rapporti: Tokyo ha eliminato Seoul dalla lista dei partner commerciali privilegiati, mentre Seoul ha risposto interrompendo il patto di condivisione di intelligence che andava avanti da alcuni anni.
I cristiani di entrambe le nazioni rimangono però un ponte aperto per i rapporti bilaterali. Oltre al “turismo religioso”, infatti, le Chiese e le denominazioni protestanti scambiano gruppi di studenti; si incontrano a livello accademico per approfondire i temi della storia comune; offrono ospitalità vantaggiosa a chi si reca in visita.
Inoltre, i vescovi di Corea e Giappone si scambiano visite reciproche due volte l'anno. In questo modo, possono visitare entrambi i Paesi. Nel corso di queste visite, in diverse occasioni hanno affrontato i temi scomodi della storia recenti offrendo scuse e proponendo soluzioni pratiche.