I cattolici di Taiwan verso il Congresso eucaristico nazionale: In Te le mie sorgenti
L’evento si svolge ogni due o tre anni, a turno nelle sette diocesi dell’isola. L’obiettivo di quest’anno è preparare i fedeli al Congresso internazionale di Budapest 2020. La significativa diminuzione dei fedeli indica la necessità di una nuova evangelizzazione a Taiwan. Gli sviluppi nei rapporti tra Vaticano e Cina non alterano il legame tra la Santa Sede ed il Paese.
Taipei (AsiaNews/EdA) – In questi giorni, i cattolici taiwanesi si stanno mobilitando in preparazione del loro IV Congresso eucaristico nazionale. Esso si terrà il 1° marzo nella diocesi di Chiayi ed avrà lo stesso tema del Congresso eucaristico internazionale di Budapest 2020: “Sono in Te tutte le mie sorgenti” (Salmo 87, 7). Quello di Chiayi è un incontro importante per tutti i cattolici dell'isola, che sperano di testimoniare la loro fede in un Paese in cui restano minoranza, nonostante un'autentica libertà religiosa.
La Conferenza episcopale regionale cinese (nome ufficiale della Conferenza dei vescovi cattolici di Taiwan) ha deciso nel novembre 2011 di istituire un Congresso eucaristico nazionale ogni due o tre anni, da organizzare a turno in ciascuna delle sette diocesi di Taiwan, per approfondire la conoscenza dei fedeli taiwanesi sul sacramento dell'Eucaristia e l'adorazione del Santissimo Sacramento. L'incontro annuale dei vescovi di Taiwan ha quindi designato l'arcidiocesi di Taipei come ospite del primo Congresso eucaristico nazionale. L'incontro si basa sullo stesso spirito del Congresso eucaristico internazionale, un raduno di laici e sacerdoti per testimoniare la fede cristiana e rispondere alla chiamata della Chiesa cattolica all'evangelizzazione attraverso l’adorazione eucaristica. Quest'anno, il IV Congresso eucaristico nazionale è organizzato nella diocesi di Chiayi con un duplice obiettivo: permettere ai cattolici taiwanesi di prepararsi al grande incontro di Budapest 2020, ma anche consentire ai fedeli che non avranno l'opportunità di andare in Ungheria di vivere lo stesso spirito in comunione con la Chiesa universale. In un’epoca dove tutto è connesso, per presentare l'evento è online e aggiornato di continuo persino un sito internet speciale.
Obiettivo di comunione e missione di evangelizzazione
Citando il messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2018, il vescovo di Chiayi mons. Thomas Chung An-zu ha invitato i cattolici di Taiwan a venire per “rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la parola del Signore e nutrirci del Pane eucaristico consentirà al nostro cuore di tornare ad ardere di fede, speranza e carità”. Il Congresso eucaristico di Taiwan vuole così incarnare il ruolo privilegiato di testimone del Cristo come cuore della Chiesa e salvatore del mondo. Nel suo discorso ai cattolici taiwanesi, il vescovo di Chiayi ha anche sottolineato l'importanza di questo Congresso per tutta la società taiwanese, che non dovrebbe limitarsi ad un incontro tra credenti ma diventare invece un trampolino verso il prossimo: “Di fronte alle numerose sfide che la società taiwanese deve affrontare in questi ultimi anni, compresa la sua diversità etnica, ma anche le crescenti tensioni politiche e i cambiamenti sociali, questo Congresso eucaristico a Taiwan deve offrire la forza della preghiera della comunità cristiana unita in un solo cuore, con la speranza che la buona volontà di tutti diventi una forza comune al servizio della società e per la pace a Taiwan”.
La Conferenza episcopale taiwanese auspica che questi incontri affidati alle diocesi dell'isola siano un'occasione per offrire insegnamenti, testimonianze e scambi, con lo scopo “di approfondire la conoscenza dei credenti sul mistero dell'Eucaristia, rafforzare la fede ed incoraggiare i laici di Taiwan a vivere di più il Santissimo Sacramento”, come ha sottolineato ancora una volta il vescovo Chung, “e permettere ai non credenti di scoprire l'essenza di ciò che prima di tutto unisce la Chiesa universale: il Cristo-Eucaristia”.
Una nuova evangelizzazione è necessaria, in un momento in cui la Chiesa di Taiwan si trova ad un punto di svolta per la significativa diminuzione del numero di fedeli, per via dell'invecchiamento della popolazione. In 160 anni di presenza sull'isola, la Chiesa ha contribuito in modo notevole allo sviluppo sociale, all'educazione e all’assistenza, stabilendo al contempo nelle parrocchie un’approfondita formazione spirituale. Sebbene i cattolici rappresentino solo il 2% dei 23,5 milioni di taiwanesi, la Chiesa sta cercando un nuovo respiro. Ecco perché i vescovi hanno proposto, nel loro incontro annuale dello scorso novembre, una vasta panoramica della situazione dei laici e dell'evoluzione demografica dei fedeli sull'isola. Hanno lanciato un censimento per fascia di età e livello di istruzione, con l'obiettivo di indirizzare meglio le misure da adottare per una nuova evangelizzazione, soprattutto tra i giovani. Il Congresso eucaristico nazionale è presentato anche come un momento chiave nel lancio di questa nuova evangelizzazione, formando i laici in quella che non è una missione riservata al solo clero. Proprio come “l'invio del popolo di Dio ad annunciare la Buona Novella, nella liturgia finale della messa che non è un termine ma un inizio, (...) il Congresso eucaristico nazionale deve responsabilizzare i credenti a loro volta a questa chiamata all'evangelizzazione”.
Un invito pastorale e diplomatico
Nell'ottobre 2018, durante la sua visita in Vaticano in occasione della canonizzazione di papa Paolo VI, il vicepresidente Philip Chen Chien-jen ha invitato papa Francesco a Taiwan, ribadendo l'invito fatto dai vescovi durante la loro visita ad limina a Roma. I presuli avevano invitato il pontefice a partecipare al Congresso Eucaristico Nazionale del 1° marzo. Il vicepresidente Philip Chen Chien-jen è lui stesso un attore chiave nelle relazioni tra Taiwan e il Vaticano poiché, da cattolico, non esita a testimoniare la necessità di “nutrirsi dell'Eucaristia”, come cristiano e anche nella posizione che detiene nel palazzo presidenziale.
Un viaggio pastorale di Papa Francesco a Taiwan rimane tuttavia molto improbabile, se non altro per i legami con la Cina. Se da un lato il Vaticano intrattiene formali relazioni diplomatiche con la Repubblica di Cina (il nome ufficiale di Taiwan), dall’altro la Santa Sede cerca di incrementare i rapporti e gli scambi con Pechino, come dimostra lo storico accordo firmato nel settembre 2018 sulla nomina dei vescovi. Tuttavia, il Vaticano sta dando prova della sua determinazione a non abbandonare Taipei. Il 5 gennaio, nella persona del card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, papa Francesco ha nominato un emissario speciale che lo rappresenti al Congresso eucaristico di Taiwan. Inviato speciale del Papa, proprio lui celebrerà la messa di apertura del IV Congresso eucaristico di Chiayi. L'annuncio della Santa Sede è stato accolto con favore dalla diplomazia di Taiwan, che vede in esso una testimonianza dei “legami profondi e amichevoli tra Taiwan e il suo alleato diplomatico”, aggiungendo che l'isola rimane determinata ad approfondire ulteriormente i suoi scambi e la cooperazione con il Vaticano “in quanto importante partner della comunità internazionale, a favore della libertà religiosa e per sostenere la benevolenza e la pace nel mondo”.