22/07/2024, 08.45
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I 200 anni del poeta Ajiniyaz in Uzbekistan

di Vladimir Rozanskij

Il presidente Mirziyoyev ha firmato un decreto per le celebrazioni del bicentenario della nascita del principale poeta della regione autonoma del Karakalpakstan. Un’occasione per ricordare le sue opere ammirate anche da turkmeni, kazaki e kirghizi.

Taškent (AsiaNews) - In Uzbekistan si stanno celebrando fastosamente i due secoli dalla nascita del principale poeta del Karakalpakstan, Ajiniyaz Kosybaj-Uly (1824-1878), con pubblicazioni di libri, film, mostre e conferenze, l’apertura di un museo a Nukus e la creazione di un eco-parco a Mo’ynoq a lui intitolato. Il presidente Šavkat Mirziyoyev ha firmato un decreto per approvare tutte le manifestazioni dedicate al grande scrittore e pensatore ottocentesco.

Nel testo presidenziale si mette in evidenza che Ajiniyaz “ha portato un contributo allo sviluppo della cultura e della letteratura con la sua opera irripetibile e ricca di profondi contenuti, aiutando la formazione della gioventù nello spirito del patriottismo e degli ideali più nobili, rafforzando la storica amicizia e la compattezza dei popoli uzbeko e karakalpakstano”. Si esaltano le visioni umanistiche e filosofiche del poeta di grande talento, che hanno trovato riflesso nei suoi versi e nei Dastan, le odi epiche tipiche del folklore e della letteratura del Medio e Centro Oriente, fino all’Asia sud-orientale.

Si tratta di rielaborazioni di miti, leggende e racconti con diversi soggetti, che narrano di situazioni avventurose e fantastiche, spesso in storie intricate e iperboliche che si stagliano su figure di eroi idealizzati. Ajiniyaz era cresciuto studiando nella madrasa di Šergazikhan e in quella di Kutlimurod-inak a Khiva, l’ultima capitale dell’antico khanato della Corasmia. Khiva ha celebrato nel 1997 i 2.500 anni dalla sua fondazione, circondata da possenti e antiche mura che circondano l’oasi interna, considerata la gemma della regione corasmica e dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, tanto che l’istituzione culturale dell’Onu ha inserito i festeggiamenti di Kosybaj-Uly nel piano principale dei giubilei universali.

Ajiniyaz ottenne la palma di “autentico poeta del popolo”, grande studioso ed educatore popolare, esperto calligrafo conosciuto e rispettato anche al di fuori delle terre uzbeke, in tutta la regione centrasiatica. Le sue opere sono ammirate anche dai lettori turkmeni, kazaki e kirghisi, che in lui si riconoscono come “Paesi fratelli”, si legge nella dichiarazione presidenziale. In essa si istituisce il comitato organizzativo per le manifestazioni ufficiali, affidato al primo ministro di Taškent, Abdulla Aripov, che ha il compito di confermare l’intero programma e allestire un’ampia propaganda presso tutta la popolazione.

Sarà pubblicata una nuova edizione delle “Opere scelte” del poeta in lingua uzbeka e karakalpakstana, una riedizione dei lavori artistici e di divulgazione scientifica dedicati alla sua vita e alle sue tante attività, con una serie di presentazioni in tutto il Paese. Verrà girato un film intitolato Ajiniyaz finanziato dallo Stato, oltre a vari documentari e altre opere artistiche e pubblicistiche. A Nukus si terrà un concorso tra i giovani talenti di tutto l’Uzbekistan sul tema Canta una canzone di Ajiniyaz, e anche una competizione di testi letterari dedicati alla vita e alle opere del poeta tra gli studenti degli istituti artistici e linguistici.

A settembre, nel salone centrale dell’Accademia artistica di Taškent, si terrà un grande festival del libro e dell’arte popolare, dedicato principalmente alla memoria di Kosybaj-Uly, e a ottobre nell’università statale del Karakalpakstan, e in quella di lingua uzbeka “Ališer Navoij” di Taškent, sono in programma delle conferenze internazionali per l’approfondimento dell’eredità del pensatore. All’istituto pedagogico di Nukus, capitale della repubblica indipendente del Karakalpakstan, verrà aperto un museo dedicato ad Ajiniyaz, mentre sul luogo della sepoltura del poeta nella provincia di Mo’ynoq verrà elevato un memoriale, al centro dell’eco-parco sempre dedicato al suo nome. La memoria del grande letterato servirà dunque a celebrare l’unione degli uzbeki con gli abitanti della grande provincia montana, spesso teatro di rivolte e gelosa della sua autonomia e specificità etnica.

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