I 100 anni del Partito comunista: Xi Jinping uguale a Mao, quasi un dio
Intellettuali silenziati, imprenditori emarginati, militari eliminati in preparazione alle celebrazioni del centenario del Partito. Una nuova lettura della storia del Partito, in cui si tacciono gli errori e si elogia Xi Jinping e i “principini rossi”, con il “Dna della vera interpretazione”.
Hong Kong (AsiaNews) – I 100 anni dalla fondazione del Partito comunista cinese sono l’occasione per sfornare libri e film sull’argomento con alcune particolarità: non si parla degli errori di Mao Zedong e della Rivoluzione culturale; Xi Jinping è esaltato come un dio. Chi non è d’accordo con questa interpretazione viene eliminato: intellettuali, imprenditori, militari, … L’analisi dell’esperto Willy Wo-Lap Lam. Per gentile concessione della Jamestown Foundation. Traduzione dall'inglese a cura di AsiaNews.
Introduzione
Il Segretario generale del Partito comunista cinese (Pcc) Xi Jinping ha preso varie misure per consolidare la sua posizione come “il nocciolo a vita” della leadership, mentre si avvicina il primo luglio, il centenario della fondazione del partito. Anzitutto, egli ha stabilizzato il suo status come l’interprete più autorevole della storia del Pcc e quindi come il nuovo timoniere per guidare il partito lungo il cammino iniziato dal presidente Mao Zedong ((China Brief, 3 novembre 2020). Egli ha raddoppiato gli sforzi per reprimere il dissenso fra intellettuali e perfino fra ex alti quadri, imbrigliando imprenditori privati più in vista, la cui ricchezza e influenza potrebbe sminuire i poteri onnicomprensivi del partito. Infine, Xi, che è anche presidente della Commissione militare centrale (Cmc), che sovrintende all’esercito per la liberazione del popolo (Pla), ha escogitato una pulizia radicale fra i militari e la polizia nazionali.
Rafforzare una corretta lettura della storia del Partito
Una serie ufficiale di libri e articoli su riviste hanno sbiancato il regime tirannico del presidente Mao Zedong e celebrato i contributi di Xi, ora considerato alla pari di Mao nel pantheon del Pcc. A differenza delle passate cronache del partito, una recente pubblicazione, “Breve storia del Partito comunista cinese” (中国共产党简史, Zhongguo Gongchangdang jianshi) non contiene alcun riferimento alle iniquità commesse da Mao durante la Rivoluzione culturale (1966-1976).
Al contrario, al leader della Prima generazione si dà credito per aver gettato le basi del “socialismo con caratteristiche cinesi”, offrendo un arricchimento ideologico alla nazione con “esperienze di valore, preparazione teoretica e fondazione materiale” durante il periodo 1949-1976. Un resoconto di nove anni sotto Xi Jinping (2012-2021), in cui il supremo leader perfeziona “il socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era”, occupa circa un quarto del libro (Radio Free Asia, 30 aprile; CNA.com.tw, 12 aprile).
Quadri anziani vicini a Xi hanno sottolineato l’imperativo di seguire con tutto il cuore le parole del “nocciolo del partito”, citando esempi sui leader deviati nel negli anni ’30 hanno cercato di dividere il partito sfidando le autorità centrali (党中央, dangzhongyang) guidate da Mao. agli inizi di maggio, è apparso un articolo sulla rivista teoretica “Cercare la verità”, dal titolo “L’ascesa e la caduta del partito dipendono dal mantenere l’unità del partito e la leadership concentrata e unificata”. L’autore è una personalità di primo piano, Zhang Qingli (张庆黎), il vice-presidente del Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese. Zhang Qingli ricorda che nella storia del partito, le fazioni e la divisione hanno inferto duri colpi al Pcc.
Zhang è stato segretario del partito in Tibet ed è visto come vicino al presidente Xi. Egli spiega che nel 1935, un leader degli inizi, Zhang Guotao (张国焘), ha usato le potenti truppe sotto il suo comando per “ricattare le autorità centrali e percorrere la via della divisione del partito e dell’esercito”.
Un altro traditore preso in giro da Zhang Qingli è Wang Ming (王明), protetto dall’Internazionale comunista, sostenuta dall’Urss (Comintern). Zhang Qingli scrive che Wang ha tentato di usare la sua posizione come “plenipotenziario” di Mosca per “rifiutarsi di seguire gli ordini della leadership centrale e ha spezzato in modo severo le corrette vedute del Compagno Mao Zedong e delle autorità centrali del partito” (Xuexi.cn, 8 maggio; Qstheory.cn, 1 maggio).
Le autorità del partito hanno anche dato il cacio di avvio a una campagna nazionale per studiare la storia del partito, il cui scopo, secondo le parole di Xi, è “stabilire la visione corretta sugli eventi passati del partito”. Il dipartimento di propaganda del partito ha diffuso l’ultimo libro di xi, dal titolo “Sulla storia del Partito comunista cinese” (论中国共产党历史, lun zhongguo gongchangdang lishi). Assemblando una selezione di articoli e discorsi di Xi negli ultimi 9 anni, il libro evidenzia il grande contributo storico di Xi, nel disegnare i principali piani in gioco per un socialismo con caratteristiche cinesi della nuova era. Un articolo precedente, non pubblicato, mette in luce già nel 2012 i suggerimenti di Xi per “realizzare il sogno grandioso del grande rinascimento della nazione cinese. Ancora più importante per il gioco di potere di Xi è il suo insistere sul diritto dei principini [figli di leader del Partito] di essere imbevuti della corretta visione della storia, capace di “ereditare per bene il Dna rosso e passarlo al jiangshan (cielo e terra) rosso, di generazione in generazione” (People’s Daily, 21 aprile; Ming Pao, 22 febbraio).
Repressione degli intellettuali dissidenti
In preparazione al centenario del partito al primo luglio – e a un importante plenum del Comitato centrale nell’ottobre di quest’anno – i più vicini a Xi e i propagandisti non risparmiano sforzi nel sostenere nella società la maoista “camera a una sola voce”. Professori liberali e gruppi di élite accademica, come la Scuola centrale del partito e l’università Qinghua hanno ricevuto l’ordine di stare zitti. Il mese scorso, il tribunale ha comminato una pena di 14 anni di prigione all’attivista di internet Niu Tengyu (牛腾宇) per aver diffuso una foto della figlia di Xi, Xi Mingze (习明泽) e del cognato di Xi, Deng Jiagui (邓家贵) (Apple Daily, 24 aprile; Radio French International, 23 aprile).
Avvocati per i diritti umani sono stati detenuti e cancellati dal registro ufficiale (Radio Free Asia, 11 febbraio; VOA Chinese, 8 febbraio). Perfino un saggio causale dell’ex premier Wen Jiabao in memoria di sua mamma è stato rimosso e cancellato dalla pubblicazione ufficiale e dai social, dopo che era apparlo verso la fine di aprile in uno sconosciuto giornale di Macao. Wen aveva scritto che “la Cina del mio cuore dovrebbe essere una nazione piena di giustizia e rettitudine, dove vi è rispetto per il cuore della gente, umanitarismo e umanità (人的本质, ren de benzhi)”. Egli aveva aggiunto che la Cina dovrebbe “sempre essere ripiena dello spirito di giovinezza, libertà e sforzo [per migliorare]” (HK01.com, 24 aprile; BBC Chinese, 19 aprile). Wen, un sostenitore delle “norme universali”, anche se in modo selettivo, è noto per essere un oppositore dei valori maoisti che Xi ha abbracciato.
Colpire il settore privato e il potere militare
Mantenere un alto grado relativo di crescita è l’ansia della leadership di Xi, ma nonostante ciò, il supremo leader ha represso un certo numero di personalità al top del successo nel settore privato. Ai vertici delle imprese di fama mondiale, come Alibaba, Tencent e Meituan sono state installate ancora più cellule del partito. Tali gigantesche compagnie sono ritenute delle minacce potenziali al monopolio del potere del Pcc, specie se esse sono sostenute da fazioni nel partito, non favorite da Xi (VOA Chinese, 15 dicembre 2020; Wall Street Journal Chinese, 14 dicembre 2020).
Il mese scorso, Alibaba è stata multata per 18,2 miliardi di Rmb (2,75 miliardi di dollari Usa) per aver infranto le leggi anti-monopolio della nazione. L’ex presidente del gruppo, il leggendario Jack Ma è scomparso dalla pubblica vista per diverse settimane (New York Times Chinese, 12 aprile; BBC Chinese, 10 aprile). La teoria prevalente per quanto successo all’azienda vede la causa in un discorso di Ma lo scorso ottobre in cui ha criticato il regime di regolamentazione finanziaria della Cina, ma un’altra ragione potrebbe essere il legame di Ma con la cosiddetta Fazione di Shanghai, un tempo guidata dall’ex presidente Jiang Zemin. Ad esempio, il nipote di Jiang, Jiang Zhicheng, si dice che sia uno dei maggiori azionisti del gruppo Ant, una sussidiaria di Alibaba, la cui entrata in borsa verso la fine dell’anno scorso è stata fermata - a quanto pare - per ordine di Xi (Radio French International, 18 febbraio; Ming Pao, 17 febbraio).
Anche Wang Xing (王兴), il miliardario presidente di Meituan, una piattaforma internet per la vendita, ha avuto guai dopo che il 6 maggio, sul sito della compagnia, Wang ha postato un poema del tempo della dinastia Tang, dal titolo “Bruciare i libri e bruciare gli scribi”. Il poema descrive il crudele governo del primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang (259-210 a.C.). Sebbene i censori non siano entrati subito in azione, esso è stato percepito perfino da investitori cinesi fra i più ordinari come qualcosa che potrebbe far infuriare Xi, che come Mao, è considerato un fan dell’imperatore Qin. Alcuni giorni dopo il post del poema, le azioni della Meituan sono scese del 10% alla borsa di Hong Kong (Deutche Welle Chinese, 12 maggio; Radio Free Asia, 10 maggio).
Seguendo il famoso detto di Mao, secondo cui “il potere cresce sulla canna del fucile”, Xi ha anche eliminato quadri corrotti o sleali nel Pla. Un documento pubblicato in marzo della Commissione di ispezione disciplinare del Pla, dava indicazioni che tutti gli ufficiali dell’esercito devono senza domande seguire le istruzioni della leadership del partito. Per il presidente del Cmc, Xi, i soldati devono essere “leali in modo assoluto, puri in modo assoluto e assolutamente fidati” (China News Service, 14 marzo). Nel solo aprile, almeno due ufficiali di lunga data legati all’esercito sono stati incarcerati per attività “anti-disciplina e illegali”. Fra questi il gen. Song Xue (宋学), vice-capo dello staff generale della marina militare, e Yin Jiaxu (尹家绪), già presidente della Norinco, enorme ditta di produzione e vendita di armi (Guancha.cn, 30 aprile; People’s Daily, 4 aprile).
Negli ultimi due anni, numerosi alti membri dell’esercito sono stati arrestati per infrazioni disciplinari. Fra essi vi sono il vice-comandante della forza di supporto strategico Rao Kaixun (饶开勋); il commissario politico del distretto militare di Hainan, gen. Ye Qing (叶青); il commissario politico del distretto militare del Jiangsu, gen. Meng Zhongkang (孟中康); il vice-comandante delle forze di terra del comando del teatro occidentale, gen. Xu Xianghua (徐向华); il presidente e il general manager della China Shipbuilding Industry Corp., rispettivamente Hu Wenming (胡问鸣) e Sun Bo (孙波) (Finance.sina.cn, 6 maggio; Caixin.com, 19 maggio 2020; HK01.com, 1 gennaio 2020). Le pulizie di casa nel Pla sono andate di pari passo con un approfondito rimpasto del personale di alto livello nel ministero della Pubblica sicurezza e in quello della Sicurezza dello Stato, avvenuto lo scorso anno.
Conclusione
Oltre ad essere osannato come un maestro di finanza, economia, politica estera e costruzione del partito, ora Xi è anche riconosciuto come il custode della “corretta visione della storia del partito”. Di recente, in una conferenza nazionale su “Studiare e insegnare la storia”, il leader onnicomprensivo ha sottolineato che ogni membro del partito deve avere “la corretta visione della storia del partito”. “Dobbiamo stabilire una grande visione storica (大历史观, da lishi guan)”, ha aggiunto Xi, “Dobbiamo sempre più controllare le leggi e le tendenze dello sviluppo storico e cogliere l'iniziativa storica (历史主动, lishi zhudong) nello sviluppo del partito e delle imprese nazionali” (People’s Daily, 27 aprile).
Agli inizi dell’anno, Wu Qiang (吴强), scienziato politico con base a Pechino, ha dichiarato ai media di Hong Kong che il Pcc pubblicherà il primo luglio un importante documento storico. Esso “glorificherà la posizione di Xi come la più alta e determinata personalità (decision-maker)”, fino a “deificare Xi” e trasformare il suo insegnamento in una religione (Hong Kong Citizen News, 21 febbraio). Ma rifiutando di ammettere i molti gravi errori commessi dalla leadership del partito dal 1921 – ed elogiando i dubbi dogmi del maoismo – Xi corre il rischio di ignorare le lezioni del passato e di impegnare il partito e lo Stato dalla parte sbagliata della storia.
22/12/2003
11/02/2016 14:38