Hu Jintao: Guerra culturale contro l’occidente (e il cristianesimo)
Il presidente cinese – e segretario generale del Pcc – si scaglia contro “poteri ostili” che vogliono “occidentalizzare e dividere” la Cina. “Lotta” anche contro le “infiltrazioni culturali” del cristianesimo, considerato “la quintessenza della cultura occidentale”. Il controllo sui media.
Pechino (AsiaNews) – “Poteri ostili” cercano di “occidentalizzare” la Cina; il Paese, pur avendo uno status internazionale importante, ha una cultura internazionale “debole”, incapace di influenzare il mondo; è urgente “prendere forti misure” per frenare la colonizzazione culturale.
Sono questi alcuni dei contenuti presenti in un articolo a firma del presidente Hu Jintao, pubblicato ieri sulla rivista Qiu Shi (Cercare la verità) del Partito comunista cinese (Pcc).
Secondo alcuni analisti, Hu sta ritornando agli slogan maoisti. Altri mettono in luce che questa lotta contro i “poteri ostili” comprenda anche il cristianesimo e il cattolicesimo.
Nell’articolo pubblicizzato su Xinhua, Hu mette in guardia i quadri su alcune “potenze internazionali ostili che si rafforzano nei loro sforzi ad occidentalizzarci e a dividerci”, prendendo di mira soprattutto “i campi ideologico e culturale”.
“Dobbiamo essere coscienti – afferma – della serietà e della complessità di queste lotte e prendere misure potenti per prevenirle e venire a una soluzione”.
Per il presidente cinese e segretario generale del Pcc, la “forza della cultura cinese e la sua influenza internazionale non sono commisurate allo status internazionale della Cina”. Per questo è importante mettere ancora più sforzi per sviluppare la cultura cinese, che vada incontro anche alle “crescenti richieste spirituali e culturali del popolo”.
Fonti di AsiaNews in Cina fanno notare che l’articolo su Qiu Shi è in realtà uno stralcio del discorso che Hu Jintao ha tenuto in ottobre davanti al Comitato centrale del Pcc, dal sapore molto “maoista” (v.: 14/10/2011 Economia e slogan maoisti, tutto pronto per il Comitato centrale del Pcc). Secondo le stesse fonti, la parte di discorso non pubblicata, verteva anche sulla “lotta” contro le “infiltrazioni culturali” del cristianesimo, considerato dal potere cinese “la quintessenza della cultura occidentale”.
Secondo le stesse fonti, “non è un caso che su Qiu Shi sia stato pubblicato anche un attacco contro il cristianesimo e la Chiesa cattolica da parte di Zhu Weiqun, vicepresidente del Fronte Unito”, che si è scagliato contro le conversioni religiose da parte dei membri del Pcc (v.: 20/12/2011 “Vade retro satana”: Nessuna religione per i membri del Partito cinese), con pesanti accuse sul passato e sul presente della Chiesa cattolica e del cristianesimo.
Secondo le fonti di AsiaNews, “Zhu ha interpretato e reso pubblico il pensiero di Hu Jintao. Del resto, come mai Zhu, che è vicepresidente del Fronte unito, si permette di dare indicazioni a tutti i membri del Partito? Le indicazioni le dà solo il segretario generale, o chi è da lui delegato”.
La “guerra culturale” del Pcc, per nazionalizzare in modo patriottico la culture prevede un incremento del controllo sui siti internet, sui blog, sui giornali e sulle televisioni.
Sono questi alcuni dei contenuti presenti in un articolo a firma del presidente Hu Jintao, pubblicato ieri sulla rivista Qiu Shi (Cercare la verità) del Partito comunista cinese (Pcc).
Secondo alcuni analisti, Hu sta ritornando agli slogan maoisti. Altri mettono in luce che questa lotta contro i “poteri ostili” comprenda anche il cristianesimo e il cattolicesimo.
Nell’articolo pubblicizzato su Xinhua, Hu mette in guardia i quadri su alcune “potenze internazionali ostili che si rafforzano nei loro sforzi ad occidentalizzarci e a dividerci”, prendendo di mira soprattutto “i campi ideologico e culturale”.
“Dobbiamo essere coscienti – afferma – della serietà e della complessità di queste lotte e prendere misure potenti per prevenirle e venire a una soluzione”.
Per il presidente cinese e segretario generale del Pcc, la “forza della cultura cinese e la sua influenza internazionale non sono commisurate allo status internazionale della Cina”. Per questo è importante mettere ancora più sforzi per sviluppare la cultura cinese, che vada incontro anche alle “crescenti richieste spirituali e culturali del popolo”.
Fonti di AsiaNews in Cina fanno notare che l’articolo su Qiu Shi è in realtà uno stralcio del discorso che Hu Jintao ha tenuto in ottobre davanti al Comitato centrale del Pcc, dal sapore molto “maoista” (v.: 14/10/2011 Economia e slogan maoisti, tutto pronto per il Comitato centrale del Pcc). Secondo le stesse fonti, la parte di discorso non pubblicata, verteva anche sulla “lotta” contro le “infiltrazioni culturali” del cristianesimo, considerato dal potere cinese “la quintessenza della cultura occidentale”.
Secondo le stesse fonti, “non è un caso che su Qiu Shi sia stato pubblicato anche un attacco contro il cristianesimo e la Chiesa cattolica da parte di Zhu Weiqun, vicepresidente del Fronte Unito”, che si è scagliato contro le conversioni religiose da parte dei membri del Pcc (v.: 20/12/2011 “Vade retro satana”: Nessuna religione per i membri del Partito cinese), con pesanti accuse sul passato e sul presente della Chiesa cattolica e del cristianesimo.
Secondo le fonti di AsiaNews, “Zhu ha interpretato e reso pubblico il pensiero di Hu Jintao. Del resto, come mai Zhu, che è vicepresidente del Fronte unito, si permette di dare indicazioni a tutti i membri del Partito? Le indicazioni le dà solo il segretario generale, o chi è da lui delegato”.
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