Hong Kong: il doppio ‘schiaffo’ della regina Elisabetta a Xi Jinping
Negata alla delegazione cinese la possibilità di visitare la camera ardente della sovrana defunta. Politici britannici sanzionati dalla Cina anche per le critiche sulla situazione dei diritti nell’ex colonia. Migliaia di cittadini di Hong Kong hanno reso omaggio a Elisabetta sfidando i moniti dell’establishment pro-Pechino.
Hong Kong (AsiaNews) – Dalla tomba la regina britannica Elisabetta II riesce a dare un doppio “schiaffo” a Xi Jinping. È notizia di oggi che lo speaker della Camera dei comuni, Lindsay Hoyle, ha negato a una delegazione governativa cinese di poter visitare la camera ardente della defunta sovrana alla Westminster Hall.
Una decisione quella presa da Hoyle in considerazione delle sanzioni imposte nel 2021 dalla Cina a cinque deputati e due membri della Camera dei Lord per aver accusato il governo cinese di reprimere le minoranze musulmane dello Xinjiang.
In seguito alle misure punitive di Pechino, all’ambasciatore cinese a Londra è vietato l’ingresso in Parlamento. Due dei sette politici britannici sanzionati, gli ex ministri Iain Duncan Smith e Tim Loughton, hanno chiesto al Foreign Office di ritirare anche l’invito a Xi per partecipare al funerale della regina. Duncan Smith e Loughton hanno detto che non si possono avere relazioni normali con un Paese che opprime uiguri, tibetani e la popolazione di Hong Kong.
Il colpo “regale” più duro per Xi è arrivato però nei giorni scorsi, quando migliaia di cittadini dell’ex colonia britannica si sono recati davanti al Consolato britannico per rendere omaggio a Elisabetta II. In molti hanno sfidato il caldo asfissiante per firmare il registro delle condoglianze e lasciare una corona di fiori.
Alcuni di loro hanno espresso nostalgia per il passato coloniale britannico: da due anni le autorità cittadine e Pechino sono impegnate a reprimere il dissenso in modo sistematico. Hong Kong è stata una colonia del Regno Unito per 150 anni, fino al 1997 quando è tornata sotto la sovranità cinese. I residenti ricordano che l’amministrazione britannica non ha concesso loro il suffragio universale, ma riconoscono che grazie a Londra la città è diventata uno dei centri finanziari più importanti del mondo. L’epoca coloniale ha garantito rispetto per i diritti umani e uguaglianza di fronte alla legge, di cui oggi è difficile trovare traccia.
Per chi ha voluto partecipare al lutto, piangere il passato non è un crimine, riporta la Hong Kong Free Press. L’establishment pro-Pechino non la pensa così. Il Ta Kung Wen Hui, pubblicazione legata al Partito comunista cinese, ha scritto il 13 settembre un articolo di critica a chi ha omaggiato la regina Elisabetta, sottolineando che servono sforzi ulteriori per cancellare “la mentalità coloniale” dalle menti dei cittadini di Hong Kong.
(Foto, AFP)