Hong Kong vince la classifica mondiale del libero mercato
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Hong Kong si piazza al primo posto nella classifica del libero mercato mondiale. Lo decreta l’istituto canadese Fraser che, come ogni anno, ha compilato questa particolare classifica (basata sui dati del 2013) esaminando 157 Stati da tutto il mondo. Il Territorio – che vince la classifica dal 1970 – ha totalizzato quest’anno 8,97 punti su un massimo di 10.
Al secondo posto troviamo Singapore con 8,52 punti, mentre Nuova Zelanda, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Mauritius, Giordania, Irlanda, Canada e Regno Unito completano la “top ten”. Gli Stati Uniti sono al 16mo posto; la Cina si classifica 111ma con 6,44 punti.
Il risultato è stato accolto in modo positivo dal governo di Hong Kong, che ha dichiarato: “Il nostro impegno deciso nei confronti dei principi del libero mercato ha ricevuto ancora una volta l’acclamazione internazionale”. Un portavoce delle autorità ha detto alla stampa che il Territorio vuole confermare il suo tradizionale apparato legale e giudiziario indipendente, migliorare un settore pubblico già efficiente e creare un ambiente economico sempre più aperto allo scambio.
Fred McMahon, membro del Fraser Institute residente a Hong Kong, afferma che la Regione amministrativa “è ancora al numero uno perché la democrazia è la migliore tutela della libertà. Se la Cina, che ha un basso punteggio in libertà economica, prenderà il controllo di Hong Kong, ci aspettiamo che la sua classifica scenda”.
All’interno della Cina, una sorpresa arriva dalla classifica delle città più di successo a livello economica stilata dall’istituto statunitense Milken. Al primo posto della graduatoria – basata su crescita del lavoro, finanziamenti stranieri e presenza di industrie ad alto valore aggiunto – non compaiono, come ci si poteva aspettare, Shangai o Tianjin (secondo e terzo posto), bensì Chengdu, capitale del Sichuan.
La città è stata selezionata per il suo “capitale umano, il sostegno del governo centrale, le industrie di velivoli di lusso e per i recenti sviluppi elettronici del settore manifatturiero”. Nel rapporto del Milken Institute si legge che città come Shanghai e Tianjin hanno sostenuto larghe economie regionali tramite urbanizzazione, raggruppamento industriale e investimenti infrastrutturali. Secondo gli analisti, però, “il recente rallentamento della crescita economica suggerisce un nuovo approccio, centrato su tecnologia, investimenti privati e consumi”.