Hong Kong snodo per la tratta di lavoratori filippini
Agenzie ingannano i collaboratori domestici con la promessa di lavori ben pagati a Mosca. Agli intermediari commissioni tra i 3mila ed i 4.500 euro. Le vittime ricorrono a prestiti finanziari o usurai. Circa 75mila lavoratori filippini all’estero bloccati in un limbo senza entrate.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Hong Kong è terreno fertile per le frodi nel reclutamento di posti di lavoro. Migliaia di collaboratori domestici filippini nella città sono trafficati in Paesi come Russia, Brasile e Turchia per impieghi che si rivelano fasulli. È quanto riferisce al Scmp un alto funzionario del governo di Manila in condizione di anonimato. Citando le statistiche fornite dall’ambasciata filippina a Mosca, il funzionario afferma che al momento oltre 4mila filippini lavorano in Russia senza i necessari permessi. La maggior parte di essi è transitata da Hong Kong, dov’era in precedenza impiegata. Alcuni dei casi di traffico di esseri umani risalgono a sette anni fa e riguardano anche lavoratori di passaggio a Singapore e Taipei.
Jalilo Dela Torre, del consolato filippino ad Hong Kong, rivela che alcuni agenti di reclutamento registrati a Hong Kong promettono ai collaboratori domestici posti di lavoro ben pagati a Mosca e li inducono a rompere i contratti con i loro datori di lavoro in città, prima di organizzare i voli per la capitale russa. “Gli intermediari si intascando commissioni tra i 3mila ed i 4.500 euro. Per pagare l’importo, quasi tutte le vittime ricorrono a prestiti finanziari o addirittura usurai”, afferma il diplomatico. La presidente di United Filipinos in Hong Kong Dolores Balladares-Pelaez dichiara che gran parte dei domestici filippini di Hong Kong ottengono prestiti per un totale di 1.600 euro, per pagare agenzie e spese di formazione quando giungono in città per la prima volta. “Le vittime della tratta di esseri umani sono già indebitate, prima di scoprire che i lucrosi posti di lavoro promessi non esistono”, ribadisce la sindacalista.
I trafficanti approcciano i bersagli del loro inganno su internet, tramite i social media come Facebook. Matt Friedman, l'amministratore delegato di Mekong Club, un gruppo di attivisti che monitora il traffico di esseri umani, racconta che gli agenti di reclutamento fabbricano offerte di lavoro su misura per le preferenze di una vittima. “Derubano i lavoratori vulnerabili, che potrebbero volere più soldi o impieghi migliori, ad esempio come assistente sociale o insegnante”, dichiara Friedman. “È fatto loro credere che possono facilmente ripagare i debiti per le spese di agenzia e alla fine si ritrovano trattenuti in un Paese straniero, per guadagnare il denaro dovuto”. Balladares-Pelaez afferma che sono circa 75mila lavoratori filippini all’estero bloccati in un limbo senza entrate.
19/03/2018 11:53