Hong Kong, manifestare per il Primo Maggio, sfuggendo alle ordinanze anti-virus
La polizia del territorio esige raduni di non più di 4 persone e una distanza sociale di quasi due metri. La confederazione dei sindacati (pro-democratica) ha disseminato più di 60 edicole in tutto il territorio, dove 4 persone distribuivano materiale pubblicitario. Centinaia di poliziotti cacciano un gruppo di giovani da un centro commerciale a Shatin. La “settimana d’oro” degli acquisti a favore di negozi e ristoranti “pro-democrazia”.
Hong Kong (AsiaNews) – Il movimento democratico e la confederazione dei sindacati ad esso collegato (Confederation of Trade Unions, Ctu) hanno deciso di manifestare per il Primo Maggio, anche se la polizia non ha dato i permessi, adducendo come motivo la crisi da coronavirus e le ordinanze imposte alla popolazione: raduni di non più di 4 persone e distanziamento sociale di quasi due metri.
Per molti nel territorio, le ordinanze sono una scusa per fermare la crescita del movimento democratico e le manifestazioni che si sono susseguite dal giugno dello scorso anno contro la legge sull’estradizione. Dalle 17 di oggi la Ctu ha organizzato in almeno 60 luoghi del territorio delle “edicole” di riferimento dove sono presenti 4 persone e dove si raccolgono le iscrizioni al sindacato.
In origine il sindacato democratico aveva pensato a una marcia con righe di quattro persone, a distanza di due metri una dall’altra.
Più tardi in serata, centinaia di poliziotti in tenuta anti-sommossa hanno fatto sloggiare un gruppo di giovani che al New Town Plaza, un centro commerciale a Shatin, stavano gridando slogan come “Liberare Hong Kong, rivoluzione del nostro tempo!” (foto 1 e 2). Alcuni visitatori e giornalisti sono stati aggrediti dalla polizia con urla e spay urticanti.
Nei giorni scorsi vi sono state diverse manifestazioni di questo tipo.
Un altro modo in cui si sta vivendo il Primo maggio, è con il sostegno a negozi e ristoranti filo-democratici, per aiutarli a superare la crisi economica che attanaglia Hong Kong e la Cina come conseguenza della pandemia. Il Primo maggio per la Cina è l’inizio della “Settimana d’oro”, una settimana di vacanza, spesso passata nello shopping di Hong Kong. Lo scorso anno almeno un milione di cinesi sono giunti nel territorio. Ma quest’anno, a causa del coronavirus, le persone che arrivano ad Hong Kong sono sottoposte a 14 giorni di quarantena.
Per ovviare al mancato commercio, molti gruppi pro-democrazia hanno programmato in questi giorni un “commercio giallo”, andando a fare la spesa o mangiando in un ristorante di sostenitori del movimento democratico. Fra i molti appuntamenti, vi è quello del ristorante Agape Garden, che ha aperto un settore di vendita di tè, pasticcini all’uovo, libri e altro. Come commessi volontari, oggi erano presenti due famosi cantanti, Candy Lo e Sammy So, e il parlamentare democratico Jeffery Tam (foto 3 e 4).
Foto: Guardians of Hong Kong
23/04/2020 11:58