Hong Kong, il primo ottobre, un ‘giorno di lutto’
Nonostante il divieto per ogni manifestazione, migliaia di persone si sono riversate in strada in diversi punti del territorio. Pacifico il corteo a Causeway Bay; scontri con la polizia a Wong Tai Sin, Sha Tin, Tsuen Wan e Tuen Mun. Un “tappeto” per calpestare foto di Xi Jinping e Carrie Lam.
Hong Kong (AsiaNews) – I 70 anni della Repubblica popolare cinese non sono una festa, ma “un giorno di lutto”: è lo slogan che migliaia di dimostranti continuano a ripetere in molte zone del territorio (foto 1). A Wong Tai Sin, Sha Tin, Tsuen Wan e Tuen Mun già nel primo pomeriggio si sono registrati scontri con la polizia, lancio di molotov, di gas lacrimogeni e persone ferite.
La marcia più imponente è quella da Causeway Bay a Central, che ha radunato migliaia di partecipanti. Vestiti di nero, il colore del lutto, hanno gridato: “Oggi non è festa nazionale; è il giorno di una tragedia nazionale!”. L’altro slogan ricorrente è “Liberare Hong Kong, rivoluzione del nostro tempo!” (foto 2).
La Marcia era stata organizzata dal Fronte civile per i diritti umani, ma la polizia ha negato il permesso. Nonostante ciò, almeno quattro attivisti pro-democrazia - Lee Cheuk-yan, Albert Ho, “Capelli lunghi” Leung Kwok-hung e Figo Chan (foto 3) – avevano promesso che avrebbero marciato lo stesso per difendere la libertà di assemblea nel territorio, messa a rischio in questi mesi di tensioni per la legge anti-estradizione. Prendendo la parola prima della marcia, Lee Cheuk-yan ha detto che la protesta era per esprimere il lutto per “70 anni di soppressione” ad opera del regime cinese. “In 70 anni di dominio del partito comunista, vi sono stati molti sacrifici, abusi dei diritti umani, oppressione dei diritti del popolo di Hong Kong e della Cina”. Lee ha chiesto anche giustizia per le vittime del massacro di Tiananmen e la fine del Partito unico, domandando un minuto di silenzio.
Le diverse manifestazioni di Hong Kong stridono con l’enfasi celebrativa a Pechino, dove si trova il capo dell’esecutivo, Carrie Lam.
Molti giovani hanno preparato un “tappeto” con la sua foto e con quella di Xi Jinping per calpestarle al passaggio (foto 4). Il movimento anti-estradizione rimane fermo nell’esigere la risposta della Lam e della Cina alle loro cinque domande, fra le quali vi è l’apertura di un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia e la piena democrazia per Hong Kong. A causa di possibili tensioni e vandalismi, la metropolitana ha chiuso 25 stazioni su 91.
Foto: HKFP
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