Hong Kong, catena umana di studenti contro la legge di emergenza
Sit-in di giovani in solidarietà coi loro compagni di scuola arrestati per aver indossato maschere in pubblico. Il Dipartimento per l’educazione chiede ai presidi di rivelare quanti giovani indossano maschere, ma vi è resistenza. La polizia distrugge e sgombera il catafalco in onore dei presunti uccisi nella stazione di Prince Edward.
Hong Kong (AsiaNews) – Centinaia di studenti delle scuole secondarie hanno protestato stamane con catene umane e sit-in per mostrarsi solidali con alcuni loro compagni arrestati perché indossavano una maschera sul viso. Una legge di emergenza emessa lo scorso 5 ottobre proibisce di coprire il volto nei luoghi pubblici.
Nonostante la legge, in segno di sfida, decine di migliaia di persone, in maggioranza giovani, continuano a marciare indossando maschere, o a radunarsi in centri commerciali cantando l’inno del movimento “Gloria ad Hong Kong”. In serata, gruppi più radicali compiono vandalismi verso negozi e filiali di banche legati alla Cina, o pongono ostacoli alla polizia e al traffico.
Due giorni fa vi sono state decine di arresti per violazione della legge di emergenza. Fra i giovani arrestati vi è anche una ragazzina di 12 anni, del CCC Kei Long College di Yuen Long. Per questo, stamane, gli studenti della scuola hanno organizzato una catena umana, indossando tutti una maschera (foto 1). Catene umane sono state formate al Christ College di Sha Tin, a Shau Kei Wan, Kwai Chung e Yau Tong.
Il Dipartimento governativo dell’educazione ha chiesto che i presidi delle scuole secondarie inviino all’Ufficio il numero di studenti che indossano maschere in classe e al di fuori della scuola. Ma molti presidi non sono d’accordo con la direttiva.
Questa mattina, il capo dell’esecutivo Carrie Lam (foto 2) ha detto che è “troppo presto” per valutare l’efficacia della legge di emergenza. Ella ha sottolineato che una soluzione alla crisi va trovata ad Hong Kong. Ma “se la situazione diviene più grave – ha aggiunto – nessuna opzione può essere esclusa”, lasciando intendere che Pechino potrebbe intervenire.
La Lam si è invece rifiutata a seguire il suggerimento del parlamentare pro-Pechino Ip Kwok-him, del Consiglio esecutivo, secondo cui il governo potrebbe limitare l’accesso a internet per ostacolare l’organizzazione dei manifestanti, che avviene sui social.
Ieri sera la polizia ha distrutto il catafalco che i giovani hanno creato davanti alla stazione di Prince Edward (foto 3), per onorare gli “scomparsi” che sarebbero morti in seguito a un’operazione violenta della polizia lo scorso 31 luglio. Il governo ha negati che vi siano stati dei morti, ma molte persone continuavano a bruciare incenso, postare messaggi e portare fiori al catafalco (foto 4).
12/10/2019 10:12