Ho Chi Minh: l'innovazione agricola contro il Covid-19
La pandemia ha costretto all'ammodernamento anche il settore agricolo nazionale. Nuove strategie dalle cooperative per garantire un reddito stabile ai contadini durante la quarta ondata di contagi.
Ho Chi Minh (AsiaNews) - La quarta ondata di Covid-19 ha colpito il settore agricolo e la produzione di frutta tropicale, favorendone però l’innovazione.
I prodotti agricoli in Vietnam vengono di solito consumati su base stagionale; nel Paese non ci sono infatti sufficienti celle frigorifere per il congelamento e la conservazione della frutta. Allo scopo di evitare gli sprechi che il coronavirus avrebbe causato, gli agricoltori hanno messo in atto una serie di nuove strategie per continuare a vendere i loro prodotti a livello locale e internazionale.
Nella città di An Nhơn (provincia di Đồng Tháp) le cooperative agricole hanno ottenuto più di 1.000 ettari di terreno per coltivare ed esportare il longan (un tipico frutto tropicale). Le isole Bạch Viên e An Hòa esportavano quasi 32mila tonnellate di frutta all’anno: “Anche con l’epidemia il longan è stato venduto a un prezzo elevato”, ha spiegato Lê Văn Hùng, direttore di una cooperativa agricola ad An Hòa. Egli ha sottolineato che il risultato è stato raggiunto perchè la sua organizzazione ha rispettato tutti gli standard di produzione e ottenuto diverse certificazioni.
Il distretto di Cao Lãnh ha concesso invece il 40% del proprio territorio per la coltivazione del mango e altri prodotti che rientrano in un progetto pilota per la riorganizzazione della produzione agricola locale. Võ Việt Hùng, direttore della cooperativa Mỹ Xương Mango, ha raccontato ad AsiaNews come hanno iniziato a vendere il mango online: “Dopo aver creato il sito web, abbiamo deciso di fornire ai clienti una serie di informazioni sugli alberi di mango. È grazie a questo livello di trasparenza e comunicazione diretta con il cliente se siamo riusciti a garantire un reddito stabile agli agricoltori anche in tempo di pandemia”.
Nella provincia di Long An, già prima del Covid i cambiamenti climatici avevano messo in crisi la produzione di pitaya (dragon fruit). Molte cooperative sono state costrette a venderlo a prezzi ridotti per l’eccesso di offerta, ma nel distretto di Châu Thành alcuni contadini sono riusciti a farlo a prezzi normali grazie agli elevati standard di produzione. In quest'area non si abusa di pesticidi e fertilizzanti e le cooperative tengono un registro che permette di rintracciare l’origine dei prodotti. Secondo i residenti della provincia, il governo dovrebbe attivarsi di più per collegare fra loro le realtà locali e dare vita a una catena di produzione stabile e sostenibile.
25/01/2022 12:11