Ho Chi Minh City, crescono i contagi da Covid: stop ai festeggiamenti per il Tết
Registrati 470 nuovi casi nelle ultime due settimane. Il Paese è uno dei meno colpiti dalla pandemia. Annullati spettacoli ed eventi nelle grandi città. Danni economici per agricoltori e floricoltori. In grave difficoltà le province colpite dalle inondazioni.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – L’aumento dei contagi da coronavirus ha interrotto i preparativi per i festeggiamenti del Capodanno lunare (Tết), che cade il 12 febbraio, con gravi danni all’economia locale.
Con poco più di 2mila infezioni e 35 morti, il Vietnam è uno dei Paesi che sembra aver contenuto meglio la pandemia. Tra il 27 gennaio e il 9 febbraio, però, il ministero della Sanità ha conteggiato 470 nuovi casi. Il governo centrale ha reagito ordinando l’adozione di forti misure di prevenzione in tutto il territorio nazionale, soprattutto nella provincia di Ho Chi Minh City.
Le autorità dell’ex Saigon hanno annullato tutte le attività culturali, sportive e gli spettacoli. Da ieri alle funzioni religiose posso assistere al massimo 20 persone. Il blocco preoccupa i contadini e i floricoltori di province agricole come Bến Tre, Tiền Giang e Long An, che fanno affidamento sull’incremento delle vendite per il Tết.
Uncle Hậu, un 80enne buddista, ha detto ad AsiaNews che le restrizioni hanno azzerato le sue vendite di fiori e bonsai. “Impieghiamo un anno per far crescere i nostri fiori e aspettiamo il Tết per recuperare il capitale speso e reinvestirlo”, ha aggiunto suo figlio.
Loan, una credente buddista del distretto di Bình Chánh, ha espresso la stessa preoccupazione: “A causa delle limitazioni a Ho Chi Minh City non ho venduto alcun fiore di albicocco”. Anche Maria Nguyễn Uyên, un’agricoltrice del distretto di Chợ Lách, si è lamentata per i danni provocati dalla pandemia. “La gente paga poco, con prezzi così bassi la nostra famiglia non riesce a guadagnare abbastanza per vivere”. Maria ricorda che quest’anno la sua provincia (Bến Tre) ha subito forti inondazioni: “Abbiamo problemi per la semina e la raccolta. Anche i nostri bambini ci danno una mano nei campi. Prego perché questa epidemia finisca presto”.
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