Hissa Hilal, poetessa coraggio che sfida l’estremismo islamico
Ad Abu Dhabi in programma la serata finale di “Million’s Poet”, concorso di poesia riservato al mondo arabo. Per la prima volta una donna concorre per la vittoria. Casalinga saudita e madre di quatto figli, ha ricevuto minacce di morte. Nei suoi versi condanna i kamikaze e la separazione dei sessi.
Abu Dhabi (AsiaNews/Agenzie) – Questa sera ad Abu Dhabi cinque poeti arabi – fra i quali una donna – si sfideranno a colpi di versi per aggiudicarsi la quarta edizione dell’ambito concorso “Million’s Poet”. I partecipanti provengono dal Kuwait (3) e dall’Arabia Saudita (2). Proprio la presenza di una donna, la saudita Hissa Hilal – minacciata di morte per le sue poesie – ha contribuito a destare l’attenzione dei media e del pubblico internazionale.
La serata finale, in programma il 31 marzo scorso, è stata posticipata di una settimana a causa della morte dello sceicco Ahmed bin Zayed al Nahyan, 41 anni, scomparso in un incidente aereo in Marocco. La competizione è organizzata e sponsorizzata dall’Autorità di Abu Dhabi per la cultura e il patrimonio (Adach), si svolge all’interno dell’Al Raha Beach Theater ed è trasmessa in diretta dalla Tv di Abu Dhabi. Alla rassegna hanno partecipato 48 poeti, scelti con cura da un comitato di esperti. Tuttavia, sono migliaia le richieste di ammissione pervenute agli organizzatori, durante un tour di sei settimane che ha toccato tutti i Paesi del Golfo e la Giordania. Gli esperti prevedono oltre 20 milioni di telespettatori per la diretta in programma questa sera e trasmessa nella fascia di massimo ascolto.
I cinque concorrenti giunti in finale sono Hissa Hilal e Jazaa Al Boqami – provenienti dall’Arabia Saudita – che contenderanno la palma di “poeta milionario” a Sultan Al Asaimar, Fallah Al Moragi e Nasser Al Ajmi del Kuwait. Il vincitore si aggiudicherà un premio in denaro di 5 milioni di dirham, circa 1 milione e 300mila dollari. Ma l’attenzione degli spettatori sarà tutta per lei, Hissa Hilal, casalinga saudita e madre di quattro figli, la cui partecipazione alla rassegna ha sollevato un vero e proprio caso all’interno del mondo arabo. La donna si presenta davanti alle telecamere (nella foto) avvolta in un niqab nero, che lascia scoperta solo una fascia sottilissima all’altezza degli occhi.
Hilal è la prima donna a conquistare la finale del concorso, ma è il modo in cui è giunta fino all’ultimo atto a destare clamore. Tre settimane fa, durante la semifinale, la poetessa ha sferrato un durissimo attacco contro i religiosi islamici, che fomentano il fondamentalismo attraverso i loro “editti”. Il suo poema, intitolato “Il caos delle Fatwa”, equipara i presunti esperti di legge coranica a kamikaze suicida, definendoli “mostri che indossano cinture”. La donna ha attaccato pure la separazione dei sessi – regola ferrea nella società saudita – voluta da predicatori che “attaccano come un lupo” contro quanti aspirano alla pace e al progresso.
Le sue poesie le sono costate sinora l’aperta ostilità della frangia più radicale e conservatrice della società saudita. Nei blog una parte degli internauti la difende e ne ammira il coraggio; altri chiedono la sua morte, la famiglia ha ricevuto pesanti minacce e alcuni siti web la bollano come “non-islamica”. Tuttavia Hilal ostenta coraggio e vuole concorrere per la vittoria finale: “Come tutti quelli che ricevono una minaccia – ha dichiarato la donna nelle scorse settimane – prendo la faccenda in modo serio e, al contempo, con leggerezza”. Afferma anche di desiderare “la pace per tutti, i musulmani e gli altri. Viviamo tutti in un villaggio globale, per questo tutti abbiamo bisogno l’uno dell’altro”.
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