Heilongjiang, salgono a 161 le vittime dell'esplosione nella miniera
Arrestati il direttore ed il segretario locale del Partito comunista. I dirigenti minerari non avevano idea delle misure da intraprendere in caso di emergenza.
Qitaihe (AsiaNews/Scmp) - E' salito a 161 il numero delle vittime accertate dell'esplosione in una miniera di carbone a Qitaihe, nella Cina nord-orientale: lo confermano funzionari locali dell'Heilongjiang. Gli stessi funzionari affermano che le autorità minerarie non avevano nemmeno una stima adeguata del numero di minatori presenti in galleria al momento dello scoppio: la pubblica sicurezza ha trovato ieri 241 minatori intrappolati e non 221 come denunciato in precedenza. Ma Jinguang, il direttore della miniera, e Chin Zhiqiang, il segretario locale del Partito comunista, sono stati arrestati.
L'esplosione di Qitaihe è uno dei più gravi incidenti minerari negli ultimi 20 anni.
L'Ufficio per la supervisione della sicurezza mineraria dell'Heilongjiang sostiene che la diversità fra i dati forniti sui minatori nel sottosuolo è da imputarsi alla "gestione caotica" della miniera Dongfeng, di proprietà del gigante minerario Longmei Group.
Li Yizhong, direttore dell'Amministrazione statale per la sicurezza sul lavoro, ha interrogato le autorità minerarie sulle linee guida da mettere in atto per le denunce di emergenza. Quando questi non hanno risposto, Li ha esclamato: "Siete peggiori dei proprietari delle piccole miniere private!".
In genere sono sotto accusa per gli incidenti in miniera le piccole ditte locali, ma la Dongfeng è di proprietà della Heilongjiang Longmei Group, una consociata dell'industria mineraria che riunisce le 4 maggiori industrie carbonifere statali, con un capitale registrato pari a 13 miliardi di yuan (circa 1,3 miliardi di euro). La miniera aveva tutti i permessi richiesti dal governo in regola. E' attiva da oltre 50 anni e produce 500 mila tonnellate di carbone l'anno.
06/06/2018 08:38