Hebei: a processo Sun Dawu, l’imprenditore che aiuta contadini e dissidenti
È accusato fra l’altro di “fomentare disordini”. Alla sbarra anche la famiglia e numerosi dipendenti della sua azienda. Sun è un paladino della lotta alla povertà. Punito per il suo aiuto ad attivisti umanitari come Xu Zhiyong. Xi Jinping continua a reprimere i magnati troppo scomodi.
Pechino (AsiaNews) – Si apre domani il processo nei confronti di Sun Dawu, l’imprenditore agricolo e filantropo finito nel mirino delle autorità cinesi per il suo impegno a favore delle giustizia sociale e di attivisti umanitari come Xu Zhiyong. Davanti ai giudici della Corte del popolo di Gaobeidian (Hebei) compariranno anche sua moglie, i loro figli adulti e numerosi dipendenti della sua azienda: tutti arrestati con l’accusa di “fomentare disordini”. In una nota pubblicata ieri, Chinese Human Rights Defenders (Chrd) condanna la persecuzione nei confronti di Sun e delle persone a lui vicine, chiedendone la scarcerazione.
Un favorito del Partito comunista cinese agli inizi del suo successo, il 67enne Sun è il fondatore di un impero agricolo da miliardi di dollari. Fino al suo arresto in novembre, l’imprenditore ha impiegato i profitti del suo Dawu Agricultural and Animal Husbandry Group per favorire la giustizia sociale, soprattutto nelle aree rurali più povere della Cina.
Sun ha aiutato spesso dissidenti e avvocati per i diritti umani, pagando i costi legali dei loro processi. Egli sconta soprattutto il sostegno offerto a Xu Zhiyong, fondatore del movimento dei “Nuovi cittadini”. Represso da Xi Jinping, il gruppo umanitario lavorava per sconfiggere la corruzione nella società e promuovere riforme costituzionali. All’inizio della pandemia, lo scorso anno, Xu ha criticato con forza il presidente cinese, accusandolo di essere la causa della diffusione del virus e del disastro sociale della Cina. Subito dopo tali dichiarazioni, la polizia ha arrestato l’attivista, che dovrebbe trovarsi rinchiuso nella prigione di Linshu (Shandong).
Secondo Chrd, l’arresto e la carcerazione di Sun – ritenuto un campione della lotta alla povertà – dimostrano che il Partito è interessato più al controllo politico che a migliorare le condizioni di vita nelle campagne. L’organizzazione umanitaria denuncia poi i maltrattamenti subiti in prigionia dall’imprenditore e dai suoi familiari, sottoposti a un lungo periodo di detenzione amministrativa. In base alla legge cinese, questa misura restrittiva dovrebbe applicarsi solo ai casi di terrorismo e minacce alla sicurezza.
Sun rischia una condanna a 25 anni. Oltre all’accusa di aver creato disordini, egli deve rispondere di altre sette imputazioni: fra le più gravi vi è quella di aver “sabotato la produzione e l’attività economica”. L’ex contadino è un altro importante imprenditore cinese colpito dalla leadership comunista: secondo diversi osservatori, il regime teme la forza economica e l’influenza di questi uomini d’affari, che rappresentano una potenziale minaccia per il Partito.
Dopo aver criticato in ottobre le regole finanziarie del Paese, Jack Ma è sparito in pratica dalla circolazione: Ma è il fondatore di Alibaba, il gigante nazionale del commercio online. Peggio è andata al magnate dissidente Ren Zhiqiang, condannato in settembre a 18 anni di carcere per reati di corruzione; poco prima del suo fermo, Ren era salito alla ribalta per aver pubblicato sul web un articolo in cui dava del “clown affamato di potere” a Xi.
In settembre la polizia ha arrestato anche l’editrice Geng Xiaonan, accusata di aver difeso il giurista dissidente Xu Zhangrum. Due mesi dopo l’imprenditore filantropo di Chongqing Li Huaiqing ha ricevuto invece una condanna a 20 anni per presunto “incitamento alla sovversione contro lo Stato”.
29/07/2021 11:53