Hebei, cristiani accusati come ‘untori’. Il ritorno di Nerone
Fedeli e missionari stranieri sono additati come la fonte della nuova epidemia di Covid-19 nell’Hebei. In realtà, i villaggi accusati non hanno cristiani e le attività religiose della Chiesa sono bloccate dalla vigilia di Natale. Come Nerone, alla ricerca di un capro espiatorio. Il risultato: chiese ancora chiuse in nome della prevenzione.
Pechino (AsiaNews) – Strani e anonimi messaggi apparsi sui social, accusano i cristiani e i missionari stranieri di Gaocheng (Shijianzhuang) di essere la fonte della nuova epidemia di Covid nell’Hebei. La falsa notizia è stata denunciata dai sacerdoti della capitale provinciale, che hanno fatto notare che dalla vigilia di Natale non ci sono attività religiose, né messe, né incontri. Per Shanren Shenfu, il sacerdote blogger, questa diffusione di notizie tendenziose ricorda la mossa dell’imperatore Nerone, che ha attribuito ai cristiani le responsabilità dell’incendio di Roma (appiccato invece su suo comando) per sfogare la rabbia del popolo.Anche nell’Hebei i cristiani sono innocenti, ma l’Associazione patriottica ha fatto chiudere tutte le chiese – da poco riaperte – per precauzione contro la pandemia.
Verso le 2 del pomeriggio un fedele mi chiede: “Padre, c’è un post in cui si legge: il villaggio di Xiao Guozhuang, vicino a Gaocheng è un villaggio cattolico; 20 giorni fa, qui c’è stata un’attività religiosa, erano presenti diversi sacerdoti originari dell’Europa e Stati Uniti, ma c’era…”. “Questa notizia è affidabile?”.
In quel momento non avevo ben capito la faccenda e ho chiesto: “Ma c’era cosa?”. Attraverso lo schermo riesco a percepire il suo timore, poiché aveva paura che “questa notizia studiata ed analizzata dagli esperti” potesse diventare un dato di fatto.
Prima di allora non ne avevo mai sentito parlare; era la prima volta che sentivo una cosa simile da lui e non sapevo se la notizia fosse vera o no. Tuttavia, in un momento così critico di pandemia nella provincia dell’Hebei, mi viene da pensare come mai qualcuno tira fuori una notizia così “provocatoria”. Proprio perché non conosco bene come stanno le cose, per il momento non oso trarre alcuna conclusione.
Poi ho chiesto ai fedeli del luogo e un insegnante ha detto: “Sono le ragioni fornite dalla scuola: secondo loro, il contagiato di Xiao Guozhuang è tale perché è andato in chiesa per partecipare ad un’attività religiosa”. Ma anche lui non sapeva neanche dove di preciso si trovi questo villaggio né come stanno davvero le cose. Per cui credo che siano solo voci metropolitane, anche da parte della scuola.
Ho così continuato a chiedere accertamenti anche ad altri, e più vado a fondo, più trovo quella notizia inaffidabile.
Anzitutto, le chiese della zona di Shijiazhuang hanno ricevuto un avviso alla Vigilia di Natale (24 dicembre), in cui si chiedeva di sospendere le celebrazioni di Natale; durante la Notte di Veglia c’era solo il sacerdote nella propria parrocchia, e tutte le preparazioni fatte per il Natale sono state inutili.
In secondo luogo, dal 24 dicembre ad oggi sono decorsi esattamente 14 giorni, ma il post degli esperti dice: “Circa 20 giorni fa, il villaggio di Xiao Guozhuang ha organizzato un’attività religiosa ed erano presenti diversi sacerdoti originari dell’Europa e Stati Uniti…”. Ho continuato ad accertarmi quale attività è stata organizzata 20 giorni fa nel villaggio di Xiao Guozhuang, tanto da far venire persino diversi sacerdoti stranieri.
In terzo luogo, oggi [7 gennaio] alle 11.40 è stato postato un articolo scritto da un anonimo, intitolato “La proliferazione religiosa nei villaggi: il villaggio di Xiao Guozhuang, a Gaocheng, quali attività misteriose organizza ogni mercoledì e venerdì?”, per quale scopo pubblica un articolo simile in un momento così critico?
Per fortuna il sacerdote locale di Shijiazhuang ha subito pubblicato una dichiarazione per bloccare queste menzogne. Nella dichiarazione si legge: “Il villaggio di Xiao Guozhuang, Liu Jiazuo, Nan Qiaozhai non sono villaggi cattolici, ci sono solo pochi fedeli cattolici residenti. Questi villaggi non hanno un luogo di preghiera cattolico, non organizzano incontri religiosi cattolici. Per partecipare alle consuete attività religiose, tutti i fedeli vanno nel villaggio adiacente di Bei Qiaozhai, ecc.”.
Pertanto, questa farsa è solo un modo per dare la colpa [della pandemia] agli incontri religiosi. Al presente la normale vita religiosa è soggetta a numerose restrizioni: la messa della Notte alla vigilia di Natale, senza fedeli in tutta la regione, ne è già una prova inconfutabile. Questa ondata di epidemia risale al 4 gennaio.
Le attività religiose sono state sospese già a partire dalla notte della vigilia di Natale. Coloro che intendono diffondere calunnie non possono fare altro che anticipare la data a 20 giorni fa, usando un villaggio non cattolico come quello di Xiao Guozhuang come origine dell’epidemia.
A quanto pare è una notizia costruita ad arte; se viene assorbita dal pubblico, i fedeli non avranno nessun modo per difendersi. Se invece non viene accettata, può passare come uno scherzo, o qualcosa di poca rilevanza. Ma se i fedeli ci pensano bene, è una cosa terrificante. In nome del rispetto verso le regole di prevenzione, ciò porterà senz’altro alla sospensione delle attività religiose, che erano appena riprese.
[E infatti], l’Associazione patriottica e la Commissione amministrativa [nazionale della Chiesa cattolica in Cina] della diocesi, su richiesta dei propri capi, hanno chiesto a tutte le parrocchie della diocesi di sospendere le attività. Per di più, nella comunicazione orale si accenna agli incontri fra i fedeli di Shijiazhuang come centro della diffusione. L’opinione pubblica viene indirizzata verso i sacerdoti originari dell’Europa e degli Stati Uniti, senza dimenticare di aggiungere la seguente frase: “dopo le analisi degli esperti, si conferma che il virus rinvenuto a Shijiazhuang e Xingtai è importato dall’Europa”.
Ciò mi ricorda l’imperatore Nerone. Egli era un amante della poesia; gli altri scrivevano e lui amava recitarle, ma amava recitare anche quelle mediocri scritte da lui stesso, e ogni volta esigeva la compagnia dei propri ministri per ricevere gli applausi. Un giorno, poi, ritenendo che il silenzio della città di Roma non fosse degno della sua passione nel recitare le poesie, ha pensato di dare fuoco alla città e recitare le poesie tra le urla della popolazione. Per recitare una poesia l’imperatore ha ordinato di bruciare una città.
Tra le fiamme divampanti e la folla in fuga, l’imperatore era finalmente riuscito a dare sfogo alla propria passione. Quando tutto è finito, il palazzo imperiale è stato circondato dal popolo arrabbiato, e Nerone è stato preso dal panico. Qualcuno gli ha suggerito che ciò che il popolo romano voleva in quel momento era sfogare la sua rabbia, e [che bastava] accusare i cristiani di aver dato fuoco alla città. Quando la folla avrebbe visto i leoni che mangiavano gli uomini vivi, avrebbe dimenticato di indagare su chi fosse davvero il colpevole. Da qui è nata una persecuzione irragionevole nei confronti dei cristiani. Al popolo confuso, in verità, non importa quale sia la verità!
La cosa buona è che la Chiesa di Shijiazhuang, questa volta, ha reagito in tempo, pubblicando immediatamente una dichiarazione per rompere le menzogne e bloccare le conseguenze negative. Ma voglio comunque rifare la domanda: da dove arriva questo vento malvagio? Nonostante non abbia creato conseguenze negative, non va comunque trascurato perché nel corso della storia, la Chiesa è stata ferita troppo volte per lo stesso motivo…
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