20/01/2017, 14.44
VIETNAM
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Hanoi reprime le manifestazioni a ricordo dei caduti delle Paracel

di Mac Lam

Arresti e aggressioni in tutto il Paese: a Hanoi, Ho Chi Minh City e nella provincia di Nghe An. Presenti anche giovani cristiani tra i manifestanti. L’accordo tra la Cina e il Vietnam. Tentativo di allentare la tensione nel Mar Cinese meridionale.

Hanoi (AsiaNews/RFA) – E’ violenta la risposta del governo di Hanoi alle manifestazioni organizzate in tutto il paese da gruppi nazionalisti in ricordo dei soldati caduti nella Battaglia delle Isole Paracel, contese con la Cina. Gli attivisti accusano le autorità di assumere un atteggiamento troppo remissivo.

Nella giornata di ieri le autorità vietnamite si sono disposte a ventaglio in tutto il Paese in quello che sembrava essere un tentativo coordinato di bloccare le persone dal commemorare il giorno in cui il paese perse il territorio contestato nel Mar Cinese meridionale 43 anni fa.

Secondo quanto riportato da un testimone oculare per conto della RFA’s Vietnamese Service, ad Hanoi reparti della polizia in borghese hanno picchiato i dimostranti che tentavano di commemorare l'anniversario della Battaglia delle Isole Paracel e li hanno ammassati su degli autobus. Al momento dell’attacco i dimostranti avevano deposto una corona di fiori nel lago presso il monumento dedicato a Ly Thai To.

Un testimone ha dichiarato: “Tutto si stava svolgendo in un clima disteso fino a quando ce ne stavamo per andare, quando un gruppo di persone che in seguito la polizia ha confermato di essere agenti in borghese ha fatto irruzione, tentando di strapparci di mano i nostri telefoni, arrestando alcune persone per poi metterle su un autobus, mentre picchiavano alcuni altri per poi portarli alla stazione polizia di Long Bien.

Truong Anh Dung che era presente alla manifestazione ha detto a RFA di aver visto la polizia picchiare ed arrestare Pham Quang Thuan.

"Quando Thuan era sulla strada, i poliziotti gli sono saltati addosso e lo hanno colpito in maniera molto violenta e poi hanno calpestato il suo crocifisso", ha detto. "In seguito hanno messo me ed alcuni altri su un autobus dove ci hanno coperti di insulti".

Anche un memoriale nella provincia di Nghe An (Nord Vietnam) ha visto l’esercizio della forza, ma lì i dimostranti sono riusciti a tenere a bada le autorità e lasciar cadere una corona in mare per commemorare la battaglia.

"Il governo è venuto per fermarci, ma poi hanno dovuto ritirarsi a causa della protesta della gente", ha detto un testimone oculare. "Abbiamo deposto una corona in mare per commemorare il sacrificio di eroici soldati".

A Ho Chi Minh City nel frattempo le autorità hanno isolato le case dei probabili manifestanti, non riuscendo però ad impedire alle persone di commemorare l'evento.

"Proprio ieri sera molte persone sono state bloccate nelle loro case", secondo un giornalista che copre l'evento.

Nonostante questo più di 100 persone, tra cui i giornalisti Le Phu Khai, Le Cong Giau, e il poeta Hoang Hung, hanno completato con successo la cerimonia.

Le ripercussioni della battaglia

La battaglia del 1974 costò la vita a 75 soldati vietnamiti e di fatto permise alla Cina di stabilire, nel trafficato tratto di mare, il controllo sulle isole che Pechino rivendica in virtù di diritti storici entro la “linea dei nove punti”.

La breve sanguinosa battaglia ha ripercussioni anche al giorno d’oggi, dal momento che la Cina incrementa la propria presenza militare nel Mar Cinese Meridionale.

Pechino sta fortificando le isole con armi, piste di atterraggio e banchine in acque profonde in un tratto di mare che essa ritiene. La Cina ha anche creato isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale dragando enormi quantità  di sabbia e funzionari cinesi hanno promosso il turismo verso le isole.

Il Vietnam rivendica ancora diritti sulle isole, ma il governo ha mostrato poca pazienza verso manifestazioni di alcun genere.

A Pechino il 14 gennaio le due nazioni hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, dicendo che avrebbero cercato di risolvere pacificamente le loro richieste contrastanti.

Gli organi di stampa ufficiali di entrambi i Paesi hanno riportato la dichiarazione, rilasciata nel corso di una visita di quattro giorni in Cina del Segretario generale del Partito comunista vietnamita Nguyen Phu Trong che durante la visita si è incontrato con il presidente cinese Xi Jinping.

Il sito vietnamita di notizie Vietnamnet.vn ha riferito che i due leader hanno convenuto di accelerare i colloqui sullo sviluppo congiunto nel Golfo del Tonchino.

Il rapporto afferma che l'accordo rappresenta "un efficace passo in avanti" per progetti comuni in aree "meno sensibili".

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