Hanoi, via libera allo yuan in sette province. Economisti: Danno per il Paese
Interessati i territori di Lạng Sơn, Quảng Ninh, Hà Giang, Lai Châu, Lào Cai, Cao Bằng e Điện Biên. Si teme che l’uso della “valuta rossa” possa esser esteso ad altre province e città del Vietnam. L’esperto Nguyễn Xuân Nghĩa: “Il Vietnam diventerà ‘discarica’ e ‘pista di atterraggio’ per le imprese di Pechino”.
Hanoi (AsiaNews) – A partire dal 12 ottobre prossimo, in sette province settentrionali di confine, sarà possibile utilizzare lo yuan, la valuta della Repubblica popolare cinese. È quanto dichiara una circolare emessa dalla Banca di Stato del Vietnam, lo scorso 29 agosto. Il provvedimento riguarderà i residenti, gli uomini d’affari, le banche e le organizzazioni (locali o cinesi) operative nelle provincie di Lạng Sơn, Quảng Ninh, Hà Giang, Lai Châu, Lào Cai, Cao Bằng e Điện Biên. In principio, in questi territori era consuetudine utilizzare la moneta cinese nel commercio di frontiera. Il provvedimento del regime alimenta ora i diffusi timori che l’uso della “valuta rossa” possa esser esteso ad altre province e città del Vietnam, portando ad una colonizzazione economica.
Condividendo le paure di molti cittadini, l’economista Nguyễn Trí Hiếu afferma: “Dall’inizio del 2018, il Đồng vietnamita (Vnd) si è apprezzato del 1,8% nei confronti dello yuan. Importare beni dalla Cina è dunque più conveniente per Hanoi. Usare la valuta cinese nel commercio è svantaggioso per l’economia vietnamita. Dal momento che quello cinese è il mercato più grande per il Paese, il deprezzamento dello yuan promuoverà ancora di più il deficit commerciale con la Cina. Le esportazioni verso Pechino subiranno delle limitazioni, questo è un danno per il Vietnam”.
Lê Đăng Doanh ribadisce che, qualora i prodotti cinesi dominassero il mercato vietnamita, “le imprese locali avrebbero molta difficoltà a vendere le loro merci in Cina”. “Ciò influenzerà le vendite, l'occupazione e le entrate del Vietnam. Queste sono conseguenze che possiamo prevedere”, afferma l’esperto.
Commentando il provvedimento del governo, il noto analista americano vietnamita Nguyễn Xuân Nghĩa dichiara: “Questa è la strategia di industrializzazione di Hanoi. Essa sarà dannosa per il Vietnam ma porterà molti benefici alla Cina”. “Questo piano non solo farà del Paese una ‘discarica’ cinese – conclude – ma lo renderà anche una ‘pista di atterraggio’ per le imprese di Pechino in vaste aree delle province vietnamite. Parliamo di territori strategici, tutto ciò è molto pericoloso per la sicurezza nazionale”.