13/10/2021, 12.49
CINA
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Handan, ricoverato il vescovo emerito Yang Xiangtai: i fedeli pregano per la sua guarigione

L’appello lanciato con un post su Weixin, poi bloccato dalla censura. Mons. Yang, 99 anni, ha difficoltà a respirare e presenta gonfiore al corpo. Non è un vescovo “sotterraneo”, ma non si è mai sottomesso alle autorità religiose legate al Partito comunista cinese. Ha sostenuto le proteste contro la rimozione delle croci nel Zhejiang e ha avuto attriti con la polizia dell’Hebei.

Roma (AsiaNews) – I cattolici cinesi chiedono di pregare per mons. Stefano Yang Xiangtai, vescovo emerito di Handan (Hebei), che versa in gravi condizioni di salute. L’appello è apparso sul social network Weixin (la versione cinese di WeChat), prima di essere bloccato dalla censura governativa.

Il 99enne mons. Yang è ricoverato da diversi giorni. Nell’ultimo periodo non ha mangiato molto; al momento ha difficoltà a respirare e presenta gonfiore al corpo. “Prega per il vescovo e chiedi al Signore che dia a mons. Yang la forza per affrontare la malattia e la sofferenza. Pregate perchè si riprenda presto!”, si leggeva nel post su Weixin.

Mons. Yang ha già patito un infarto nel giugno 2011, alla notizia del rapimento del suo successore, il vescovo coadiutore Giuseppe Sun Jigen. La polizia aveva prelevato mons. Sun tre giorni prima della sua ordinazione, approvata dalla Santa Sede e anche dal governo cinese. Il suo riconoscimento “ufficiale” è arrivato solo nel novembre 2017.

L’Hebei è la provincia con il maggior numero di cattolici, circa un milione, e un luogo dove è forte la presenza delle comunità sotterranee. Handan è una diocesi molto attiva: nel 2018 aveva almeno 180mila fedeli.

Mons. Yang non è un vescovo “sotterraneo”, ma non si è mai sottomesso facilmente al “patriottismo” delle autorità religiose legate al Partito comunista cinese. Nel 2015 egli ha sostenuto le coraggiose proteste del clero di Wenzhou contro la demolizioni delle croci nella provincia del Zhejiang.

Dopo il furto di tre tabernacoli e la profanazione dell’eucaristia nella chiesa del villaggio di Xiao Di Ba, avvenuto nel giugno 2016, il vescovo Yang ha lanciato una novena di preghiera e un giorno di digiuno come gesto di riparazione. La polizia è intervenuta costringendolo a cancellare i raduni pubblici, un divieto che ha obbligato i fedeli a pregare e fare penitenza in casa.

Il blocco del post su Weixin mostra una volta di più che l’accordo fra Vaticano e Cina sulla nomina dei vescovi non ha allentato il ferreo controllo del Partito sulle attività del personale religioso. Dopo il rinnovo nell’ottobre 2020 dell’intesa sino-vaticana sono arrivate quattro nomine episcopali in Cina. Dalla stipula dell'accordo nel 2018 le ordinazioni “concordate” sono in tutto sei.

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