Gujarat, il 'love jihad' nella legge anti-conversioni
Scattati sei arresti subito dopo la modifica approvata dal Parlamento statale. Secondo la nuova versione della norma, ogni conversione per matrimonio sarà considerata forzata e anche i parenti saranno perseguibili. I timori delle minoranze: "Un'arma in più in mano ai fondamentalisti indù per minacciarci".
Ahmedabad (AsiaNews) – Il 15 giugno è entrata in vigore nello Stato indiano del Gujarat una nuova versione della locale legge anticonversioni: prende di mira soprattutto il “love jihad”. E appena quattro giorni dopo, nella città di Vadovara, la polizia ha raccolto una denuncia in proposito, arrestando sei persone tra le quali cinque componenti di una stessa famiglia.
A sollevare questo caso, che mostra quanto il tema sia caldo negli Stati indiani dove governano i nazionalisti indù del Bjp, è stata una donna di 24 anni. Ella ha sostenuto di essere stata ingannata sui social network da un uomo, un commerciante musulmano di montoni di 26 anni. Secondo la sua testimonianza, l'uomo si sarebbe finto cristiano e l'avrebbe attirata in una relazione promettendole “una vita moderna dopo il matrimonio”. Al loro primo incontro l'avrebbe invece stuprata e poi ricattata con immagini compromettenti, costringendola a sposarlo e a convertirsi all'islam. La polizia di Vadovara ha arrestato il fedele musulmano insieme ai genitori, alla sorella, a uno zio e a un'altra persona, tutti accusati di favoreggiamento.
Invocando l'inasprimento della legge anticonversioni in febbraio, il vice premier locale Nitin Patel aveva sostenuto che la legge contro il “love jihad” fosse essenziale per “salvaguardare le ragazze e le donne indù”. Di fatto, però, la nuova versione della legge anticonversioni va ad avvelenare ancor di più i rapporti con tutte le minoranze. Già la precedente norma prevedeva fino a tre anni di carcere e un'ammenda da 50mila rupie per chiunque fosse accusato di aver convertito qualcuno con la forza. Di fronte a questo tipo di accusa ora non è più ammessa nemmeno la libertà su cauzione. La legge adesso stabilisce anche che chiunque aiuti una conversione in nome di un rapporto amoroso sia perseguibile e che qualsiasi matrimonio di questo tipo debba essere considerato nullo.
Preoccupazione per gli arresti e la nuova legge in Gujarat è stata espressa ad AsiaNews da Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians: “In questo modo si mette nelle mani dei fondamentalisti indù una nuova arma per intimidire le minoranze e attaccarle impunemente. L'odio tra le comunità coltivato da questi gruppi crea divisioni profonde nella società e sfiducia nelle autorità da parte delle minoranze. Per esempio, i cristiani tribali del distretto di Dang sono periodicamente minacciati e attaccati dai gruppi della destra fondamentalista. Organizzano grandi cerimonie di 'riconversione' all'induismo, nonostante i tribali siano sempre stati animisti. Ma queste iniziative non finiscono mai sotto la lente della draconiana legge anti-conversioni”.
Mujaheed Nafees, avvocato del Comitato di coordinamento delle minoranze, ha scritto al governatore del Gujarat chiedendo la cancellazione della nuova legge. Secondo l'attivista, “il provvedimemto è usato per minacciare i musulmani, anziché proteggere le donne. In molti casi ho visto organizzazioni fondamentaliste indù andare a consultare i registri di matrimonio cercando le coppie miste da prendere di mira. La filosofia che sta dietro a questa legge viola la libertà religiosa delle persone: è un modo attraverso cui leader politici maschi vogliono imporre le loro idee alle donne, privandole del diritto di scegliere”.