Guizhou, nuovo dramma per i figli dei migranti: due bambini accoltellati
Pechino (AsiaNews) – Due bambini cinesi, figli di lavoratori migranti costretti a lasciare la famiglia per trovare un impiego, sono stati ritrovati accoltellati in un villaggio nei pressi di Bijie, nella provincia del Guizhou. La zona è la stessa dove all’inizio del 2015 altri quattro bambini abbandonati sono morti per aver bevuto pesticida. Sempre a Bijie, nel 2012, cinque minori furono ritrovati senza vita all’interno di un cassonetto a causa di un avvelenamento da monossido di carbonio. Lo riporta il Beijing News.
Zhang Yunyu (15 anni) e il fratello minore Zhang Yunhai (12 anni) sarebbero morti in casa. La sorella maggiore Zhang Yunzhuo (17 anni) ha invece passato la notte precedente l’omicidio in casa di alcuni parenti. Al rientro in casa, ieri 4 agosto 2015, ha trovato i corpi senza vita. Il padre lavora a Guiyang, mentre la madre e i nonni sono morti.
Gli abitanti del villaggio dicono di non aver sentito nulla di strano, e il padre è rientrato per aiutare le autorità nelle indagini. Tuttavia questo caso riapre in Cina il problema dei figli di migranti – “bambini lasciati indietro” – e la società civile si interroga sull’assistenza fornita dal governo a questi giovani.
I migranti cinesi sono un esercito di circa 200 milioni di persone, il vero motore dello sviluppo industriale del Paese, costretti a inseguire un lavoro in giro per tutta la Cina. Il sistema del welfare nazionale non prevede cure mediche o istruzione per chi lascia la zona di nascita, per questo i migranti lasciano i figli a casa. Ma spesso la famiglia non può o non è in grado di prendersi cura di loro.