09/06/2009, 00.00
INDIA - CINA
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Guerra d’Africa tra Pechino e New Delhi: la Cina vende falsi farmaci indiani

Le autorità della Nigeria denunciano l’arrivo sul mercato di prodotti anti-malarici e farmaci generici sulla cui etichetta è dichiara la provenienza dall’India, mentre in realtà sono prodotti in Cina. Proteste di New Delhi che afferma: “Non si tratta si un incidente isolato e non ci sono ragioni per credere che non ci siano altri Paesi africani che abbiano ricevuto consegne simili”.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - La Cina smercia in Africa medicinali contraffatti spacciandoli per prodotti “made in India”. L’agenzia nazionale nigeriana della Food and Drug Administration and Control (Nafdac) ha denunciato l’arrivo sul suo mercato di prodotti anti-malarici e farmaci generici sulla cui etichetta è dichiara la provenienza dall’India, mentre in realtà sono prodotti in Cina.
 
New Delhi ha presentato una “forte protesta” al ministero del commercio estero cinese. Mahesh Sachdev, alto commissario indiano di stanza in Nigeria, ha comunicato al segretario del commercio del suo Paese che  “non si tratta si un incidente isolato e che non ci sono ragioni per credere che non ci siano altri Paesi africani che abbiano ricevuto consegne simili”.
 
Il commercio di medicine cinesi mascherate da prodotti indiani “sono un danno tremendo per il nostro interesse” afferma Sachdev, che aggiunge: “ Non solo rovinano la nostra immagine e si appropriano di una nostra porzione di mercato, ma erodono anche la distinzione tra medicinali generici e contraffatti per cui abbiamo condotto una campagna all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e all’Organizzazione mondiale per il commercio estero (Wto)”.
 
India e Cina sono state accusate più volte di esportare in Africa medicinali che non rispettano gli standard di sicurezza internazionali o i brevetti delle principali case farmaceutiche. I mercati interessati dal fenomeno sono quello della Nigeria e di Stati come Ghana, Costa d’Avorio e Sud Africa. Le accuse ai due Paesi asiatici arrivano soprattutto dalle multinazionali farmaceutiche. New Delhi e Pechino controbattono affermando che i loro medicinali sono in regola e sicuri.
 
L’India inoltre è da tempo all’opera per ottenere il placet ai suoi farmaci di Oms e Wto. Per i due Paesi asciatici le critiche e gli ostacoli ai loro prodotti sono legate al fatto che vengono venduti ad un prezzo molto più basso e minano il monopolio di larghe fette del mercato nei Paesi in via di sviluppo.
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