Guangdong: migliaia in piazza contro una centrale elettrica a carbone
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Circa 10mila persone sono scese in strada a Heyuan, città del nord-est della provincia di Guangdong, per protestare contro il progetto di una nuova centrale elettrica alimentata a carbone.
La manifestazione è iniziata alle otto di ieri mattina (12 aprile) con un sit-in pacifico davanti alla sede governativa della città. I dimostranti indossavano mascherine chirurgiche e adesivi di protesta contro il progetto. La folla ha poi marciato verso il centro della città, cantando slogan come “Dateci indietro il cielo azzurro” e “Vattene via centrale elettrica”. Alcuni cartelli portavano scritto “Smettete di nutrire la gente con lo smog”.
La polizia è intervenuta verso le 10 del mattino per disperdere la folla, costringendo i manifestanti a dividersi nelle strade, dove però il loro numero è continuato ad aumentare. L’agenzia di stampa Xinhua ha confermato che i dimostranti fossero migliaia. Alcuni episodi di colluttazione tra le forze dell’ordine e i partecipanti al corteo si sono verificati senza riportare feriti. Verso ora di pranzo è stato organizzato un secondo sit-in, questa volta a circa 200 metri dalla sede governativa.
Una delle manifestanti, che vuole rimanere anonima, racconta: “Noi non siamo solo una piccola parte della popolazione. Non abbiamo secondi fini, vogliamo solo dar voce all’opinione pubblica di tutta Heyuan. Dai bambini agli anziani, tutti si appellano al governo perché smetta di inquinare la nostra aria”. Nell’ultimo mese, i residenti di Heyuan hanno raccolto circa 30mila firme contro il progetto.
La città di Huyan ospita l’immenso lago artificiale della Xinfengjiang Reservoir, che fornisce acqua potabile alla zona e a Hong Kong. Le acque del lago sono sfruttate per produrre energia elettrica ed è già attiva una centrale alimentata a carbone. La Shenzhen Energy ha stanziato circa 1,3 miliardi di dollari per la costruzione di una seconda centrale che dovrebbe garantire la produzione di 11 miliardi di kWh di energia all’anno. Secondo i media locali, l’inizio dei lavori è previsto entro l’anno.
Nel pomeriggio, il vice segretario del partito che governa Heyuan, Huang Jianzhong, si è rivolto alla folla spiegando che il progetto è solo ad una fase preliminare di studio. I manifestanti hanno poi dato vita ad una terza marcia verso le quattro del pomeriggio, bloccando tutte le maggiori strade della città. Il governo si è rifiutato di rilasciare ulteriori commenti.
Il sistema energetico cinese dipende ancora al 70% dal carbon fossile. Il governo centrale vuole ridurre di 13 milioni di tonnellate l’uso di questo materiale, altamente inquinante. Nel 2014 l'ex ministro della Salute Chen Zhu ha firmato un articolo sull'importante rivista medica The Lancet in cui ha ammesso che l'inquinamento ambientale causa ogni anno, in tutta la nazione, fra le 350mila e le 500mila morti premature. Tuttavia, uno studio pubblicato sulla stessa rivista in precedenza fissava le vittime dell'aria inquinata a 1,2 milioni soltanto per il 2010.