Guangdong: contadino espropriato si fa esplodere in un ufficio pubblico
Era da anni che non si verificava un caso di questo tipo in Cina. L’uomo, poi morto insieme ad altre quattro persone, avrebbe agito per una disputa con le autorità sul risarcimento. Tra il 2005 e il 2015 i governi locali hanno sottratto terreni a milioni di agricoltori. I giudici non riescono a limitare il potere dei funzionari locali.
Guangzhou (AsiaNews) – Un contadino ha fatto esplodere una bomba artigianale in un ufficio governativo del villaggio di Mingjing (Guangdong). Il fatto è avvenuto il 21 marzo. Quattro persone, più l’attentatore, sono morte; cinque i feriti. L’uomo avrebbe agito per una disputa con le autorità locali sul risarcimento a lui dovuto in seguito a un esproprio di terreno.
L’area agricola in questione, dove vivono circa 3mila persone, è stata scelta lo scorso anno per un progetto di sviluppo urbano. Un grande costruttore di Shanghai è stato incaricato di ricreare un antico villaggio per farlo diventare una attrazione turistica. L’iniziativa copre un terreno di 270 acri, per un valore di 8 miliardi di yuan (1,2 miliardi di dollari), e richiede lo spostamento di un certo numero di famiglie.
Era da anni che non si verificava un attacco di questo tipo alle istituzioni, in questo caso l’ufficio locale per la gestione dei diritti d’utilizzo delle terre. Per decenni le autorità hanno ordinato lo sgombero di agricoltori o la requisizione dei loro terreni allo scopo di favorire grandi piani di urbanizzazione. Tali operazioni, spesso illecite e caratterizzate da corruzione, hanno provocato numerose proteste sociali.
Secondo uno studio dell’Università di Hong Kong riportato da Rthk, tra il 2005 e il 2015 i governi locali hanno sottratto ogni anno terreni a un numero di agricoltori che varia da uno a cinque milioni. In molti casi ciò è avvenuto in violazione della legge nazionale sull’uso del suolo agricolo o senza alcuna forma di compensazione.
L’episodio di maggiore risonanza internazionale si è avuto nel 2011, quando migliaia di abitanti del villaggio di Wukan sono insorti contro le autorità locali, accusate di aver venduto le loro terre a gruppi privati senza risarcirli in modo adeguato. I manifestanti hanno messo fine alle proteste solo dopo aver ottenuto concessioni “politiche ed economiche” da Wang Yang, al tempo segretario provinciale del Partito comunista cinese e ora membro del Comitato permanente del Politburo.
Per limitare gli abusi dei funzionari locali, lo Stato centrale ha dato ai giudici maggiore discrezionalità nel decidere sui casi di esproprio. Osservatori fanno notare però che la riforma non ha alcuna efficacia, dato che la magistratura è troppo dipendente dal potere politico.
22/06/2016 11:07