23/10/2013, 00.00
CINA
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Guangdong, un giornale chiede in prima pagina la liberazione di un suo reporter

Il "New Express" pubblica un appello a caratteri cubitali: è molto raro che in Cina i giornali si espongano per la libertà di stampa. Chen Yongzhou è stato arrestato dopo una serie di articoli che denunciavano la corruzione del colosso industriale Zoomlion. Il presidente della compagnia è figlio e genero di due alti papaveri del Partito comunista.

Guangzhou (AsiaNews) - Un giornale molto popolare della ricca provincia meridionale del Guangdong ha chiesto stamattina con tre ideogrammi giganti stampati in prima pagina la liberazione di un suo reporter, arrestato dopo aver investigato su una grande azienda della zona. I caratteri - "Per favore liberatelo" - coprono quasi un terzo della copertina del New Express (v. foto). Appelli del genere sono molto rari in Cina: anche se diversi giornali si sono scontrati con gli abusi del potere politico, il dibattito è rimasto quasi sempre chiuso nelle stanze private della polizia o dei ministeri.

Gli agenti della pubblica sicurezza dell'Hunan (provincia che confina con il Guangdong) hanno arrestato lo scorso 18 ottobre Chen Yongzhou, giornalista del New Express, con l'accusa di "aver danneggiato la reputazione commerciale" del colosso economico Zoomlion, il secondo produttore nazionale di articoli per l'edilizia. La notizia del fermo è stata confermata soltanto ieri attraverso l'account ufficiale della polizia di Changsha su Sina Weibo, popolarissimo sito di micro-blogging cinese. Gli agenti hanno inoltre perquisito l'ufficio del reporter nella sede del giornale, che si trova nella capitale provinciale Guangzhou (dove è avvenuto anche il blitz).

L'arresto è arrivato dopo la pubblicazione della 15ma parte di un'inchiesta giornalistica sulla compagnia, che in parte è di proprietà della provincia dell'Hunan. Gli articoli di Chen hanno dimostrato una serie di frodi commerciali compiute dalla dirigenza della Zoomlion: la compagnia da parte sua ha negato le accuse, ma in maggio le sue azioni hanno toccato il minimo da due anni a questa parte presso la Borsa di Hong Kong. Da qui le accuse formali contro il giornalista, che tuttavia ha citato fonti e documenti a conferma delle sue accuse.

Gli utenti di internet - sempre più attivi in casi "socialmente sensibili" come questo nonostante la nuova legge contro i blogger - hanno notato come il fondatore e presidente del colosso industriale, Zhan Chunxin, sia "davvero ben messo in quanto a rapporti politici". Zhan è infatti figlio dell'ex capo dei giudici dell'Hunan, Zhan Chunzhu, e marito della figlia dell'ex Segretario comunista della provincia Wan Li.

Chen è il secondo giornalista del New Express a finire nel mirino delle autorità. Prima di lui è stato arrestato Liu Hu, corrispondente da Chongqing, che sempre attraverso internet ha chiesto alle autorità centrali di indagare sugli abusi compiuti da Ma Zhengqi, vice direttore dell'Amministrazione statale per l'industria e il commercio. Liu è stato arrestato il 23 agosto e si trova ancora in carcere.

Nell'editoriale che accompagna l'appello, la redazione del New Express scrive: "Se sei un giornalista e scrivi alcuni articoli criticando un'azienda, succede che un giorno arriva un poliziotto e ti porta via. Abbiamo sempre pensato che, scrivendo in maniera responsabile, non poteva succedere nulla di male. Siamo stati troppo ingenui". L'articolo è stato rilanciato decine di migliaia di volte fra gli utenti cinesi di Sina Weibo, e in poche ore è divenuto il più letto di tutta la piattaforma.

 

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