Gruppo islamico a Baghdad: “Via le croci o bruciamo le vostre chiese”
Nel quartiere di Dora continuano le minacce ai cristiani. Già da due mesi alcune parrocchie hanno dovuto cedere alle pressioni degli estremisti, mentre resiste la chiesa di San Pietro e Paolo. Una fatwa vieta di compiere gesti rituali legati alla religione cristiana. L’esercito Usa occupa il Babel College, di proprietà del Patriarcato caldeo.
Baghdad (AsiaNews) – “Togliete la croce dalla chiesa o la daremo alle fiamme”. Questa è la minaccia che hanno ricevuto alla chiesa caldea di San Pietro e Paolo nel quartiere storico dei cristiani di Baghdad, Dora. Si tratta, secondo fonti locali, di un ignoto gruppo islamico armato, che sta mietendo il terrore nella capitale. Il sito arabo Ankawa.com e l’agenzia Aina parlano di una vera e propria campagna di persecuzione nella stessa zona. Anche a Mosul, roccaforte sunnita, la presenza cristiana è sempre più minacciata.
Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare dei caldei di Baghdad, racconta ad AsiaNews che intanto “già da 2 mesi altre chiese non hanno più croci sulle loro cupole”. Alla chiesa di San Giorgio, assira, hanno provveduto alcuni musulmani estremisti: sono saliti sul tetto e hanno staccato la croce. Per la chiesa caldea di San Giovanni, sempre a Dora, da mesi ormai senza cura pastorale, gli stessi fedeli hanno scelto di riporre la croce in un posto sicuro, dopo le ripetute minacce ricevute.
Stesse intimidazioni hanno colpito la chiesa caldea di San Pietro e Paolo, che però non ha ceduto: la croce non è stata tolta, ma sono già ricominciate le minacce, dicono da Baghdad. “Gli iracheni sono stanchi - dice Warduni - soffriamo da troppo tempo, la situazione è insostenibile; chiediamo al Signore che ci doni la grazia della pace. I cristiani come i musulmani vogliono ricostruire l’Iraq, non vogliono fuggire perché è qui che siamo nati e cresciuti”.
Il gruppo islamico attivo a Dora, inoltre, avrebbe dato un ultimatum ai cristiani: convertirsi all’islam o essere uccisi; avrebbe emesso anche una fatwa che vieta di portare la croce al collo o di compiere gesti rituali legati alla religione cristiana, e che permette la confisca dei beni delle famiglie cristiane costrette a lasciare di fretta la propria casa in cerca di salvezza.
La preoccupazione dei cristiani a Baghdad cresce anche in seguito all’iniziativa delle truppe Usa di occupare l’edificio del Babel College, proprietà della Chiesa caldea. Il Babel, unica facoltà teologica del Paese, contiene al suo interno una ricca biblioteca contiene preziosi manoscritti antichi. A causa dell'insicurezza della città e dei continui rapimenti di personale ecclesiastico, la facoltà si è trasferita a Ankawa, nel Kurdistan lo scorso gennaio, lasciando vuoto l'edificio. L’esercito statunitense utilizza la struttura come base militare e di osservazione. La costruzione si trova in un punto strategico: all’interno di una zona sunnita e di fronte ad un distretto sciita. I responsabili della Chiesa locale stanno discutendo con i vertici militari Usa su come risolvere la situazione. Sembra che i militari abbiano promesso di lasciare la struttura entro le prossime due settimane.
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