Grande esportatore di gas, l’Uzbekistan tiene al freddo i suoi cittadini
Tashkent (AsiaNews/Agenzie) – Una mancanza di gas, dovuta alla diminuzione di pressione nei gasdotti per il freddo eccezionale, ha lasciato intere zone senza riscaldamento e senza elettricità e ha suscitato proteste di piazza in varie parti del Paese.
Il 16 gennaio circa 300 persone hanno manifestato davanti al municipio della sudorientale città di Fergana. Il 18 gennaio decine di abitanti di Khojeyli, nel nordoccidentale Karakalpakstan, hanno bloccato la strada principale, di rilievo nazionale, per protestare per la mancanza di gas. Lo stesso giorno i dimostranti, privi di gas e di elettricità, hanno bloccato una strada nel distretto di Zafarabad, regione di Jizak nel centro del Paese. Proteste analoghe ci sono state vicino a Bukhara. Simili proteste di piazza sono rare in Uzbekistan, dove non c’è opposizione politica e ogni dissenso è represso con durezza.
Il Paese produce ogni anno 62 miliardi di metri cubi di gas, esportandone 12 e consumando il resto. Ma il gelo di dicembre ha danneggiato i gasdotti e fatta diminuire la pressione del gas, che dall’inizio di gennaio è iniziato a mancare. La gente è ricorsa a riscaldamenti elettrici, che hanno sovraccaricato la rete. Le autorità, per alimentare la produzione di elettricità, hanno tagliato le forniture di gas un po’ in tutto il Paese. Nella capitale Tashkent asili e scuole sono stati chiusi, perché il riscaldamento centrale si è fermato per la mancanza di gas e poi si è gelato.
Nel distretto Jondor, 15 chilometri da Bukhara, una donna racconta all’agenzia Institute for war and peace reporting (Iwpr) che senza gas non hanno potuto riscaldare la loro serra e sono morte tutte le coltivazioni che sono il loro principale reddito. Case e uffici ricevono solo 2 o 3 ore di energia al giorno.
“Oggi persino i pranzi dei matrimoni si svolgono di giorno – dice a Iwpr la madre di una novella sposa nella regione di Khorezm – anziché la sera quando manca l’elettricità”. “E abbiamo potuto servire solo il tradizionale pilaf, che si cuoce in un pentolone sul fuoco, perché per preparare le altre pietanze con una stufa elettrica ci voleva troppa energia”.
Le autorità locali rispondono alle proteste in modo diverso. Nel Karakalpakstan dopo la manifestazione la situazione è migliorata per qualche giorno. Ma nel distretto di Hazarasp (Khorezm) il governo ha reagito alle lamentele di una donna ordinando di togliere il gas a tutti i palazzi della sua via.
Un ingegnere ricorda che questo non succedeva nell’epoca sovietica, perché “quando c’erano gelate, il gas era diluito con una mistura speciale che gli impediva di rassodarsi, così la pressione nei gasdotti restava normale”.
Nelle zone rurali, molti anziani hanno tirato fuori i caldi vestiti dell’epoca sovietica: stivali imbottiti e cappotti di montone.
07/01/2023 11:04