Golan israeliano: Trump riesce a unire Teheran e Riyadh
Ieri il presidente Usa ha firmato il decreto che riconosce l'annessione a Israele delle Alture. Una decisine criticata da Iran e Arabia Saudita (insieme a Bahrain, Kuwait e Qatar). Rouhani: Azione “senza precedenti”. Per Riyadh possibili “effetti negativi sul processo di pace in Medio oriente”.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Rivali storici in Medio oriente, sostenitori delle due correnti - in lotta fra loro - dell’islam, per una volta l’Iran sciita e l’Arabia Saudita sunnita si uniscono nel condannare la controversa decisione del presidente Usa Donald Trump sul Golan. Ieri l’inquilino della Casa Bianca ha riconosciuto con un atto ufficiale la sovranità di Israele sulle Alture (strappate alla Siria nella guerra del 1967), scatenando la risposta durissima di Damasco e Mosca.
La firma è avvenuta nel contesto della visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington. Un viaggio atteso e sbandierato, interrotto in tutta fretta dal premier che è rientrato in Israele per seguire la risposta militare su Gaza in seguito al lancio di razzi dalla Striscia che hanno colpito alla periferia di Tel Aviv, ferendo sette persone.
Oggi questa ratifica ha generato una risposta comune - evento più unico che raro - di Teheran e Riyadh (insieme ad altre tre monarchie sunnite del Golfo), per una volta unite nel contesto di una “crisi” nella regione. Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha criticato con durezza l’omologo statunitense, definendo la sua scelta in contrasto con il diritto internazionale. “Nessuno poteva immaginare - ha aggiunto il leader di Teheran - che una persona in America potesse venire e assegnare la terra di una nazione ad un’altra forza occupante, contro le leggi e le convenzioni internazionali”. Rouhani, citato dall’agenzia di Stato Irna, ha concluso affermando che “una azione di questo genere non ha precedenti” nella storia recente.
Parole di condanna arrivano anche da Riyadh, fra i più fedeli alleati di Washington nell’area. “L’Arabia Saudita esprime il suo fermo rifiuto e la condanna - afferma una nota rilanciata dall’agenzia ufficiale Spa - per la dichiarazione dell’amministrazione statunitense, che riconosce la sovranità di Israele sulle Alture del Golan siriano occupate”. La zona, aggiunge, resta “un territorio arabo siriano occupato” e la sua assegnazione a Israele viola tutte le norme internazionali. “Tutto questo - conclude - avrà effetti negativi sul processo di pace in Medio oriente e sulla pace e la sicurezza nella regione”.
La posizione di Riyadh viene condivisa anche dal Bahrain, dal Qatar e dal Kuwait, che sottolineano il rischio di “effetti negativi” per la stabilità della zona. Il Kuwait e il Bahrain si dicono dispiaciuti per la decisione, mentre il Qatar usa parole più dure appellandosi in modo diretto a Israele, perché metta fine all’occupazione del Golan e rispetti le risoluzioni internazionali.
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